Un Conte sorridente a Dimaro avvolto dall'amore dei tifosi
—Mister Conte dal momento in cui ha messo piede in quel di Dimaro è stato avvolto da un amore che, probabilmente, nemmeno Spalletti aveva assaporato il suo primo anno in azzurro. Ma ciò che maggiormente colpisce chi è presente in Trentino è vedere quanta riconoscenza prova il tecnico nei confronti dei tifosi. Risponde ai cori con sorrisi e applausi. Mostra la sua grinta, regala autografi e non si tira indietro quando c'è da rendere felice un sostenitore. Anche in campo si percepisce tutta la sua voglia di rimettersi in gioco, in quella che sente come una delle sfide più difficili della sua carriera.
Vuole ritrovare il Napoli dello scudetto, che è certo esserci ancora, ancora di più quando parla con un senso di comunità raro per un tecnico appena arrivato. Un noi collettivo nella vittoria. Un noi collettivo nella sconfitta. È consapevole del fatto che la pressione da queste parti è enorme, ma non ha paura. Perché lui è abituato a sudarsi il lavoro. È uno di quelli che fatica, d'altronde è stata la sua prima dichiarazione da napoletano. "Ammà faticà", e in questi giorni lo sta facendo fare ai suoi, perché non è abituato ad avere senza dare. Lo ha ribadito alla presentazione e lo dimostra in ritiro. La sua avventura in azzurro è appena iniziata, ma ha già vinto qualche partita. Quella della permanenza di Di Lorenzo e Kvaratskhelia, e quella di aver dimostrato che nel calcio non conta il passato, ma il presente, tanto da rendere uno storico simbolo della Juventus, un nuovo re di Napoli e del Napoli.
A cura di Sara Ghezzi
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