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editoriali

Lode ad Antonio Conte, l’uomo che ha ridato un’anima a chi l’aveva persa

conte
Il carattere del condottiero capace di ridare luce al gruppo azzurro
Sara Ghezzi

Il Napoli lo scorso anno ha vissuto una stagione semplicemente fallimentare con un decimo posto che nasconde tante problematiche, un decimo posto praticamente inaccettabile per chi l'anno precedente ha vinto uno scudetto con 16 punti di vantaggio. Dopo un'annata del genere con tre allenatori diversi, un Osimhen musone e un Kvara troppo spesso sotto attacco tra una richiesta di aumento e una giocata di troppo. Con questi chiari di luna De Laurentiis a giugno aveva una grande certezza: ricostruire il suo Napoli iniziando dell'allenatore. La scelta è ricaduta sull'uomo migliore. Probabilmente uno dei migliori tecnici italiani, Antonio Conte. Fin dalla presentazione ha mostrato la sua grande dote comunicativa, la sua grande passione per questo sport e la sua voglia di far rinascere la squadra azzurra. Poi è iniziato il ritiro e lì ha continuato con la sua dialettica perfetta che iniziava a mostrare anche che le problematiche forse erano più importanti del previsto.

Lode ad Antonio Conte, l'uomo che ha ridato un'anima a chi l'aveva persa

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L'inizio contro il Verona poteva sembrare il punto di non ritorno con Conte che si presenta davanti alle telecamere mostrando ansia e vergogna, scusandosi con i tifosi. Probabilmente, in quel momento i supporters azzurri hanno iniziato ad immaginare un remake dell'anno precedente nonostante in panchina sedesse il divino Conte; in più il mercato era bloccato da un Osimhen separato in casa e, dunque, senza il suo sostituto. Ma, De Laurentiis in estate aveva scelto un uomo per niente accomodante e che sa bene quello che vuole e come farsi accontentare. Così è stato e la storia del Napoli è cambiata con gli azzurri che ora sono primi in classifica, a +4 dalla seconda e con una solidità che sembrava impossibile da ritrovare in così poco tempo. Ciò è stato possibile grazie all'uomo seduto in panchina che si dimena per 90 e più minuti e che non sta sbagliando alcuna decisione, sotto ogni punto di vista. Ha rivitalizzato giocatori come Anguissa, che lo scorso anno scendeva in campo in pantofole mostrando superficialità e poca voglia. Ha ridato fiducia a Meret, che potrebbe aver iniziato finalmente la stagione della sua maturità. Ha ritrovato capitan Di Lorenzo, tornato leader e trascinatore. La sua squadra ha un'anima e con Buongiorno è difensivamente feroce e impermeabile. Una squadra che ha di nuovo voglia di lottare l'uno per l'altro. Questo primo posto, così, con tale dimostrazione di padronanza, ha un nome e cognome: Antonio Conte. Lode a lui, il sergente che ha riportato l'anima di Napoli al centro del villaggio.


A cura di Sara Ghezzi

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