Dal grande salto alla Juve alla parentesi in Nazionale
Il 31 maggio 2011 Antonio Conte firma con la Juventus, facendo ritorno in quel club di cui era stato capitano e bandiera per oltre un decennio. Ma la squadra che il tecnico eredita è ben lontana dai trionfi di un tempo: è anzi reduce da due campionati deludenti chiusi al settimo posto e fuori da tutte le competizioni europee. Conte, però, ha un impatto immediatamente positivo con giocatori, società e ambiente ed è capace di riportare la squadra bianconera sul tetto d'Italia sin dalla prima stagione. La sua Juve conclude il campionato con 23 vittorie, 15 pareggi e 0 sconfitte soffiando il titolo al Milan vincitore uscente seppur tra un vortice di polemiche generate dal famoso gol di Muntari non convalidato nel corso del match decisivo tra le due contendenti. Durante la stagione, Conte attua inoltre un'importante metamorfosi tattica, passando dall'abituale 4-2-4 al 3-5-2 che da quel momento diventerà il suo modulo prediletto (con la variante del 3-4-1-2). Nelle annate successive, arrivano altri due Scudetti oltre a due Supercoppe italiane, diversi record (come quello del record di punti in un campionato di Serie A, totalizzandone ben 102) e riconoscimenti individuali (Panchina d'Oro, Premio Maestrelli, Globe Soccer Awards). Ma nel luglio del 2014 si verifica il grande colpo di scena: a ritiro già iniziato Conte rassegna le dimissioni da tecnico della Juve a causa di differenti vedute sul progetto tecnico e torna ad essere un allenatore libero. Il passo successivo è la nomina a Commissario Tecnico della Nazionale, ruolo che viene ricoperto per due anni fino agli Europei in Francia del 2016. La parentesi in azzurro non regala trofei ma senz'altro alcune ragguardevoli soddisfazioni come la vittoria negli ottavi della competizione ai danni dei campioni in carica della Spagna per 2-0, oltretutto a fronte di un'Italia operaia e scevra da grandi talenti. Il percorso della selezione azzurra si chiude ai quarti con il ko ai rigori al cospetto della Germania e l'addio dello stesso Conte. Il tecnico era, infatti, già ufficialmente il nuovo allenatore del Chelsea.
Dai successi con Chelsea ed Inter all'ultima sfida
Con l'esperienza al Chelsea Antonio Conte assume così per la prima volta in carriera la guida di un club estero. Come avvenuto ai tempi della Juve, il tecnico classe 1969 accetta la sfida di guidare una squadra reduce da un campionato deludente, concluso in decima posizione e fuori dalle competizione continentali. E anche in questo caso il trionfo è subito servito: i Bluesvincono la sesta Premier della loro storia. Nell'annata seguente, 2017/18, però il team londinese non riesce a ripetersi, chiudendo il torneo al quinto posto finale e fallendo così anche la qualificazione in Champions League. Conte porta a casa la FA CUP ma al netto di ciò il Chelsea decide di non confermarlo, optando per l'esonero al termine della stagione. Dopo un anno sabbatico, il trainer leccese fa però il suo clamoroso ritorno in Serie A. Clamoroso perché diventa la guida tecnica dell'Inter, da sempre storica rivale della "sua" Juve. In Lombardia Conte trascorre appena due anni, dall'estate 2019 a quella del 2021, durante i quali riporta la compagine meneghina a lottare per lo Scudetto, per poi vincerlo nella seconda annata. Affidandosi alla coppia d'attacco Lukaku-Lautaro e a una difesa granitica, Conte arriva a sfiorare anche il suo primo titolo continentale da allenatore: il 21 agosto 2020 l'Inter si arrende al Siviglia per 3-2 nella finale di Europa League. Dopo aver battuto il Milan nella rincorsa alla vittoria del campionato 2020/21, il trainer leccese, come in un déjà-vu, rassegna le proprie dimissioni per mancanza di unità di intenti con la società nerazzurra e torna libero sul mercato. Alcuni mesi dopo, per la precisione nel novembre del 2021, Conte ha già firmato con un nuovo club: si tratta del Tottenham, che lo assume in sostituzione dell'esonerato Espirito Santo. Alla guida degli Spursil tecnico italiano riesce a centrare un insperato quarto posto con conseguente qualificazione in Champions League. La stagione successiva (2022/23) si sviluppa però in maniera complicata poiché vede inoltre Conte osservare un periodo di stop a causa di un intervento alla colecisti. Il 26 marzo 2023 il Tottenham annuncia la risoluzione consensuale del contratto dell'allenatore salentino in virtù dei risultati al di sotto delle aspettative sia in campo nazionale che continentale. Conte chiude così anzitempo la sua seconda avventura in Premier e sceglie di restare fermo un anno per riavvicinarsi alla famiglia, all'Italia, a Napoli.
A cura di Enrico Esposito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA