calcionapoli1926 editoriali Confermata la solidità, mancano i gol: Conte ha tre problemi da risolvere

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Confermata la solidità, mancano i gol: Conte ha tre problemi da risolvere

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Un pari immeritato ma che fa emergere alcune problematiche nonostante un chiaro percorso di crescita
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 

Un altro 0-0, questa volta più immeritato e più doloroso: il Napoli pareggia in casa con l’Eintracht in Champions complicandosi un po’ il cammino. Mentre con il Como è stata una partita a scacchi, ieri la squadra di Conte ha dominato ma non è riuscita a segnare. Una gara che è sempre parsa in controllo in cui è mancato il graffio finale. Il tecnico ha avuto un’altra conferma della solidità del Napoli ma ora si ritrova a dover risolvere altri tre problemi.

Confermata la solidità, mancano i gol: Conte ha tre problemi da risolvere

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L’Eintracht ha iniziato la partita con personalità ma già dopo 20 minuti il Napoli ha messo le cose in chiaro: oltre il 70% possesso palla e oltre 200 passaggi completati. Dati che sono sinonimo di controllo del gioco ma che però non hanno prodotto quello che serviva: il gol. I motivi possono essere vari, tra cui certamente la sfortuna: ma appare chiaro che Conte avrebbe dovuto avere più coraggio. Il mister è partito con la formazione conservativa con Elmas esterno, salvo poi cambiare e inserire Neres e Lang insieme ma forse era troppo tardi. Sorge il dubbio che, visto l’atteggiamento dimesso dei tedeschi, sarebbe stato utile partire con le due frecce dal primo minuto. E qui si collega anche un altro elemento su cui Conte dovrà lavorare: la prevedibilità. Il Napoli è apparso privo di idee negli ultimi metri, tra cui la conclusione da fuori. Si è provato sempre ad arrivare in porta col pallone con i centrali tedeschi che hanno giganteggiato. Serviva più estro e fantasia che Neres e Lang avrebbero potuto dare. Hojlund è stato sterile, McTominay troppo impreciso, Politano si è preoccupato solo di correre all’indietro. Va sottolineata la prova super positiva di Elmas che però non è riuscito a dare quell’imprevedibilità che serviva. Insomma, due fattori che si intrecciano e sui Conte dovrà riflettere per continuare il percorso di crescita intrapreso nelle ultime gare grazie alla ritrovata solidità difensiva.


Però, resta un altro interrogativo per il tecnico azzurro: la forma fisica. Nell’ordine, Lecce, Como ed Eintracht hanno evidenziato una crescita nel controllo del gioco e nella solidità difensiva ma non nella potenza di fuoco. Ecco che qui entra in gioco la brillantezza e la lucidità: i calciatori a tratti sembrano privi di idee o della forma fisica necessaria a fare quello sforzo in più negli ultimi metri. Sicuramente gli infortuni hanno giocato un ruolo fondamentale in questo ma non sono l’unica causa di questi problemi. Giocare ogni tre giorni avendo le scelte limitate non aiuta di certo ma va analizzata anche la preparazione fatta. Sappiamo che gli allenamenti di Conte fatti in ritiro sono stati massacrati e lo scorso anno hanno dato i loro frutti. In questa stagione, però, si è rivelata l’altra faccia della medaglia: giocando ogni tre giorni sorgono dei dubbi sul lavoro fatto. Ovviamente, siamo osservatori esterni e proviamo a dare una spiegazione al poco smalto che si vede in campo. Tutto questo lascia un percorso di crescita a metà: bene in difesa, male in attacco. Il concetto si può semplificare così. Prima della sosta c’è il Bologna e sarà la gara della verità e uscire dal Dall’Ara con i tre punti e la porta inviolata darebbe un chiaro segnale alle rivali: il Napoli è tornato. Conte avrà pochi giorni per far recuperare le forze e ricapitolare le idee: non si può sbagliare, il Napoli deve dare una dimostrazione di forza al campionato.

A cura di Giovanni Frezzetti

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