Però, resta un altro interrogativo per il tecnico azzurro: la forma fisica. Nell’ordine, Lecce, Como ed Eintracht hanno evidenziato una crescita nel controllo del gioco e nella solidità difensiva ma non nella potenza di fuoco. Ecco che qui entra in gioco la brillantezza e la lucidità: i calciatori a tratti sembrano privi di idee o della forma fisica necessaria a fare quello sforzo in più negli ultimi metri. Sicuramente gli infortuni hanno giocato un ruolo fondamentale in questo ma non sono l’unica causa di questi problemi. Giocare ogni tre giorni avendo le scelte limitate non aiuta di certo ma va analizzata anche la preparazione fatta. Sappiamo che gli allenamenti di Conte fatti in ritiro sono stati massacrati e lo scorso anno hanno dato i loro frutti. In questa stagione, però, si è rivelata l’altra faccia della medaglia: giocando ogni tre giorni sorgono dei dubbi sul lavoro fatto. Ovviamente, siamo osservatori esterni e proviamo a dare una spiegazione al poco smalto che si vede in campo. Tutto questo lascia un percorso di crescita a metà: bene in difesa, male in attacco. Il concetto si può semplificare così. Prima della sosta c’è il Bologna e sarà la gara della verità e uscire dal Dall’Ara con i tre punti e la porta inviolata darebbe un chiaro segnale alle rivali: il Napoli è tornato. Conte avrà pochi giorni per far recuperare le forze e ricapitolare le idee: non si può sbagliare, il Napoli deve dare una dimostrazione di forza al campionato.
A cura di Giovanni Frezzetti
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