calcionapoli1926 editoriali Bobby Fischer vs Boris Spassky: Napoli-Como è stata la finale del 1972

editoriali

Bobby Fischer vs Boris Spassky: Napoli-Como è stata la finale del 1972

Bobby Fischer vs Boris Spassky: Napoli-Como è stata la finale del 1972 - immagine 1
Una perfetta partita a scacchi che ha regalato più emozioni in panchina che in campo: ci sono, però, segnali positivi
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 

Un pari giusto in una gara bloccata tra due squadre solide e che fanno del possesso palla il loro cavallo di battaglia. Napoli-Como è stata anche la sfida nella sfida tra Conte e Fabregas: una vera e propria partita a scacchi che ha portato a un risultato che è apparso sin da subito scontato nonostante qualche emozione durante la gara. Ma entrambe le squadre hanno dei punti positivi da cui ripartire.

Bobby Fischer vs Boris Spassky: Napoli-Como è stata la finale del 1972

—  

Era il 1972 quando Bobby Fischer e Boris Spassky diedero vita alla famosa “partita del secolo”: una mossa dopo l’altra, i due si sfidarono nella finale della coppa del mondo di scacchi. Stati Uniti contro Unione Sovietica, due potenze solide ma pronte a mostrare la loro supremazia in un momento di sport. Napoli-Como è stata questa: Conte e Fabregas hanno battagliato in panchina, tra battibecchi, mosse e contromosse. I due si sono punzecchiati in panchina e per larghi tratti hanno offerto più spettacolo di quanto ne abbia offerto il campo. Il Napoli, sempre a mezzo servizio tra recuperi ed emergenze, è stato troppo impreciso ma questa volta abbiamo ben poco da recriminare. Il Como ha fatto una signora partita e Conte ha ragione quando ha lasciato intendere che, se non si fosse chiamato Como ma Inter, Roma, Milan, ecc... nessuno avrebbe storto il naso dinanzi al pareggio. Nell’eterno dilemma “un punto guadagnato o due punti persi?”, la risposta appare scontata. Gli azzurri hanno portato a casa un pari contro una squadra organizzata che ha rischiato anche di fare il colpaccio. Ancora una volta Milinkovic ci ha messo i guantoni dal dischetto e il Napoli ha mantenuto la porta inviolata. Ecco, proprio questo è in segnale positivo da cui ripartire.


Dopo l’imbarcata col PSV, la fase difensiva del Napoli ha totalmente cambiato registro: un gol preso dall’Inter ma su rigore, zero a Lecce e idem in casa col Como. Un segnale incoraggiante che coincide anche col rientro di Rrahmani avvenuto ieri sera: la squadra di Conte sta ritrovando la solidità che lo scorso anno è stata l’arma vincente per la vittoria dello scudetto. Questo può permettere al mister di disputare una partita a scacchi come quella col Como affidandosi al genio dei singoli che ieri, però, è mancato. Questo non significa che la prestazione non sia stata positiva, ma che McTominay ed Hojlund sono stati serviti male e Neres era solo contro una muraglia umana. Gli altri si sono visto poco, ma qui entra il gioco la brillantezza che è mancata. Tutti fattori che hanno inciso sul risultato, ma che non tolgono alla prestazione sicuramente positiva per larghi tratti. I calciatori hanno lottato, dei guerrieri come li ha definiti Conte: altro segnale positivo in vista delle prossime battaglie. L’obiettivo è ora chiaro: Eintracht e Bologna devono confermare quanto di buono visto per poi riordinare ulteriormente le idee durante la sosta. Ma questa volta servono anche i tre punti: la sfida coi tedeschi è fondamentale per il prosieguo del cammino in Champions; quella con gli emiliani serve a restare nelle posizioni di vertice per far capire che il Napoli c’è e che anche nell’emergenza può dire la sua. Uno scacchista in panchina e dei guerrieri in campo: la ricetta per sognare ancora è servita.

A cura di Giovanni Frezzetti

© RIPRODUZIONE RISERVATA