Dopo l’imbarcata col PSV, la fase difensiva del Napoli ha totalmente cambiato registro: un gol preso dall’Inter ma su rigore, zero a Lecce e idem in casa col Como. Un segnale incoraggiante che coincide anche col rientro di Rrahmani avvenuto ieri sera: la squadra di Conte sta ritrovando la solidità che lo scorso anno è stata l’arma vincente per la vittoria dello scudetto. Questo può permettere al mister di disputare una partita a scacchi come quella col Como affidandosi al genio dei singoli che ieri, però, è mancato. Questo non significa che la prestazione non sia stata positiva, ma che McTominay ed Hojlund sono stati serviti male e Neres era solo contro una muraglia umana. Gli altri si sono visto poco, ma qui entra il gioco la brillantezza che è mancata. Tutti fattori che hanno inciso sul risultato, ma che non tolgono alla prestazione sicuramente positiva per larghi tratti. I calciatori hanno lottato, dei guerrieri come li ha definiti Conte: altro segnale positivo in vista delle prossime battaglie. L’obiettivo è ora chiaro: Eintracht e Bologna devono confermare quanto di buono visto per poi riordinare ulteriormente le idee durante la sosta. Ma questa volta servono anche i tre punti: la sfida coi tedeschi è fondamentale per il prosieguo del cammino in Champions; quella con gli emiliani serve a restare nelle posizioni di vertice per far capire che il Napoli c’è e che anche nell’emergenza può dire la sua. Uno scacchista in panchina e dei guerrieri in campo: la ricetta per sognare ancora è servita.
A cura di Giovanni Frezzetti
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