
Il Napoli d’Europa non cambia spartito e regola a domicilio l’Eintracht Francoforte per due a zero nella partita d’andata degli ottavi di finale di Champions League. Il risultato, anzi, è stretto per gli azzurri dato il numero di occasioni create e il controllo tattico ed emotivo del match, soprattutto dopo l’espulsione di Kolo Muani al 58’. È stata una godibilissima sfida tattica tra due formazioni che realizzano attraverso modalità diverse principi di gioco simili. Uno su tutti, è l’azione di pressing e di ri-aggressione alla perdita del possesso. Situazioni che si riflettono e si compiono nell’atteggiamento in fase di non possesso e nell’altezza del baricentro/linea difensiva. Alla lettera, 1-3-4-2-1 dei tedeschi, ma de facto è un 1-5-3-2/1-5-2-3 stretto nella prima costruzione del Napoli, mentre quando la squadra di Luciano Spalletti sopravanzava nella fase di sviluppo e manovra, l’Eintracht ripiegava in un solidissimo 1-5-4-1 con i tre centrali “a uomo e a vista” su Osimhen, i due quinti sugli esterni Lozano e Kvara e il classico gioco ad ombra dell’attaccante avversario, in questo caso Muani, e il centrocampista più vicino in base al lato dell’azione su Lobotka.