Intanto, la Supercoppa è uno slancio: il famoso detto “vincere aiuta a vincere” è reale. Questo successo fa recuperare al Napoli ogni certezza al di là degli ultimi risultati altalenanti. In primis, è stata recuperata la solidità difensiva: zero gol incassati in due partite e pochissimi rischi corsi. Le gare perfette quelle disputate dagli azzurri dove si è vista l’amalgama che Conte sta ridando a questa squadra nonostante gli infortuni. Il mister ha dimostrato che c’è la sua mano e che questo progetto può e deve continuare. E qui entriamo nel secondo segnale lanciato: il progetto. Il mister ha sempre sostenuto che lo scudetto dello scorso anno ha bruciato le tappe ma che l’obiettivo deve essere restare stabilmente tra le prime quattro in Italia e crescere giocando la Champions. Di questo deve convincersi anche Conte: sa di essere un vincente e deve credere in questa squadra e in questo progetto nonostante qualche critica e qualche passo falso. A giugno non deve esserci di nuovo la tiritera del “resta o va via”. Ora i segnali mandati al calcio italiano sono chiari: il Napoli è una big e nell’anno del Centenario (il prossimo) si può sognare in grande. Siamo certi che questa situazione faccia gola ad Antonio Conte, che intanto è super coccolato dal presidente De Laurentiis come mai aveva fatto in passato con nessun tecnico.
Riflettendoci, a parte la Coppa Italia dello scorso anno, Conte ha vinto entrambi i trofei a disposizione al suo primo anno. Un qualcosa di paragonabile solo ai tempi di Maradona (altri tempi!). Questo è il segnale che avvalora gli altri due e che deve dare ulteriore benzina al binomio Conte-Napoli. Nei momenti decisivi, fino ad oggi, questo duo non ha mai fallito e si è sempre fatto trovare pronto. Lo avevamo detto giovedì: “Andiamoci a prendere la coppa” doveva essere il mantra nella testa dei calciatori per quattro giorni e così è stato. Ora deve subentrare un altro mantra: avanti insieme, oltre le difficoltà. Il Napoli e Conte sono vincenti e ora il calcio italiano deve tremare: una dinastia è nata e non ha voglia di abdicare facilmente.
A cura di Giovanni Frezzetti
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