calcionapoli1926 editoriali Alzala presidente! È un doppio segnale che Conte e il Napoli mandano al calcio italiano

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Alzala presidente! È un doppio segnale che Conte e il Napoli mandano al calcio italiano

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Alla fine vince il Napoli: contro ogni pronostico per come ci era arrivato, ma soprattutto per come era stato descritto dai soliti pessimisti
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 

E alla fine è il Napoli ad alzare la Supercoppa nel cielo di Riyadh: secondo trofeo per Conte in un anno e mezzo, con la coppa che torna in bacheca dopo oltre 10 anni (l’ultima vinta ai rigori contro la Juve nella stagione 2013-14). Una vittoria meritata: gli azzurri nelle due gare hanno giocato meglio e hanno dimostrato che quando sono in forma possono battere chiunque. Milan e Bologna praticamente dominati nel segno di Hojlund e Neres, i trascinatori della squadra. Un trofeo che vale soldi e anche un po’ di prestigio internazionale e che allo stesso tempo manda due segnali chiari al calcio italiano e a chi era pronto a fare il funerale al Napoli. La scena di De Laurentiis (e anche di Conte) che alza la coppa al cielo avrà fatto rosicare un po’ di gente.

Alzala presidente! È un doppio segnale che Conte e il Napoli mandano al calcio italiano

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Sembra superfluo ed inutile raccontare la partita in sé: il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Solo Ravaglia e un po’ di imprecisione lì davanti non indirizzano la partita dopo una decina di minuti. I segnali sono però chiari anche se bisogna attendere la perla di Neres per il vantaggio. Stesso copione nella ripresa: il brasiliano è scatenato e porta gli azzurri sul 2-0 mettendo una pietra tombale sulla partita. Di mezzo poco Bologna e tanti gol sciupati dal Napoli. Insomma, il 50 e 50 della vigilia non è stato azzeccato come pronostico. L’equilibrio non è mai stato un elemento della partita e questo avvalora ancor di più la vittoria. Va bene il trofeo ed i soldi, e anche quel prestigio internazionale di vincerlo in Arabia, ma questa Supercoppa ha dei significati nascosti. Se si analizza la superficie è solo una coppa, se si scende nel dettaglio, invece, emerge un segnale chiarissimo. Il Napoli c’è, è vivo, e fino al termine della stagione darà fastidio a tutte. Ma analizziamo nel dettaglio cosa significa che per la squadra di Conte aver alzato il trofeo.


Intanto, la Supercoppa è uno slancio: il famoso detto “vincere aiuta a vincere” è reale. Questo successo fa recuperare al Napoli ogni certezza al di là degli ultimi risultati altalenanti. In primis, è stata recuperata la solidità difensiva: zero gol incassati in due partite e pochissimi rischi corsi. Le gare perfette quelle disputate dagli azzurri dove si è vista l’amalgama che Conte sta ridando a questa squadra nonostante gli infortuni. Il mister ha dimostrato che c’è la sua mano e che questo progetto può e deve continuare. E qui entriamo nel secondo segnale lanciato: il progetto. Il mister ha sempre sostenuto che lo scudetto dello scorso anno ha bruciato le tappe ma che l’obiettivo deve essere restare stabilmente tra le prime quattro in Italia e crescere giocando la Champions. Di questo deve convincersi anche Conte: sa di essere un vincente e deve credere in questa squadra e in questo progetto nonostante qualche critica e qualche passo falso. A giugno non deve esserci di nuovo la tiritera del “resta o va via”. Ora i segnali mandati al calcio italiano sono chiari: il Napoli è una big e nell’anno del Centenario (il prossimo) si può sognare in grande. Siamo certi che questa situazione faccia gola ad Antonio Conte, che intanto è super coccolato dal presidente De Laurentiis come mai aveva fatto in passato con nessun tecnico.

Riflettendoci, a parte la Coppa Italia dello scorso anno, Conte ha vinto entrambi i trofei a disposizione al suo primo anno. Un qualcosa di paragonabile solo ai tempi di Maradona (altri tempi!). Questo è il segnale che avvalora gli altri due e che deve dare ulteriore benzina al binomio Conte-Napoli. Nei momenti decisivi, fino ad oggi, questo duo non ha mai fallito e si è sempre fatto trovare pronto. Lo avevamo detto giovedì: “Andiamoci a prendere la coppa” doveva essere il mantra nella testa dei calciatori per  quattro giorni e così è stato. Ora deve subentrare un altro mantra: avanti insieme, oltre le difficoltà. Il Napoli e Conte sono vincenti e ora il calcio italiano deve tremare: una dinastia è nata e non ha voglia di abdicare facilmente.

A cura di Giovanni Frezzetti

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