Sul Napoli e la città: "Ho chiamato sia Lukaku che Mertens per capire come funziona la squadra e com'è la città, ma io ho preso la decisione di venire qui con la mia famiglia. Romelu lo conosco da quando avevo 13 anni e siamo stati insieme anche al Chelsea e l'ho visto molto entusiasta di Napoli. Ma questa è una mia decisione e sono molto contento, anche se ho comunque chiesto alla mia famiglia".
Sul numero 10: "Sono rimasto sorpreso all'inizio per il numero dieci sulla maglia, perché sapevo che questo numero apparteneva a Maradona ed è stato ritirato, però è stato un bel gesto della società. Ciò non mi dà più pressione, perché quando arrivi in società del genere che vogliono vincere si è abituati ad avere queste pressioni. Maradona è stato una leggenda qui, ma io sono Kevin De Bruyne e anche io voglio lasciare il segno in questa società e vincere".
Sulla proposta del Napoli: "Per la prima volta mi sono trovato nella situazione di passare da parametro zero, solitamente è stato più facile. Durante la scorsa stagione mano mano che passava il tempo mi sentivo più stressato. Poi il Napoli ha presentato il suo progetto insieme ad altre società, chiaramente è una situazione completamente diversa da quello a cui sono abituato anche lo stile di vita, ma questo è il progetto migliore per me. Qui c'è il sole e non sono abituato, ma io ho ancora voglia di fare cose importanti e sicuramente quando sentirò di non riuscire a dare quanto voglio farò nuove scelte".
Su Conte: "Non ho parlato ancora molto con Conte. Abbiamo fatto un paio di sedute in campo, ma lo conosco ha allenato il Chelsea e il Tottenham, anche se usava un modulo diverso, allora aveva la difesa a 5, ora il nostro modulo è diverso. Lui è un allenatore molto tattico ed è uno dei migliori degli ultimi 10 anni e il fatto che sia rimasto a Napoli sia un grande segno. Sicuramente tra qualche settimana riuscirò a dare il meglio seguendo le sue indicazioni che mi aiuteranno a crescere ulteriormente. Per l'inizio del campionato sarò pronto".
Sul peso della permanenza di Conte sulla sua scelta: "Sicuramente la presenza di un allenatore così forte aiuta, con la presenza di calciatori campioni d'Italia è un buon segno, sono contento di allenarmi con lui con cui posso crescere. Ho avuto Guardiola per 9 anni, ma anche altri grandi allenatori e Conte è uno di questi. Io sono qui per aiutare la squadra a crescere ed aiutare, ma non credo che la squadra sia costruita intorno a me. Probabilmente per età resterò di meno di altri giocatori in questa squadra, ma voglio fare la differenza".
Sulla Champions: "La qualificazione del Napoli in Champions ha avuto un peso nella mia scelta, è una delle competizione importante. Io ci ho giocato per 10 anni ed è una competizione straordinaria, per noi è importante esserci".
Sulla mia posizione in campo: "Non credo che i ruoli siano così importanti, le posizioni in campo è qualcosa che accade prima della partita. Tutto dipende dalla partita e dalle situazioni in cui ci troviamo in campo, quindi non saprei in quale posizione giocherò. Voglio imparare l'italiano e il napoletano anche se qualche cosa magari posso capirla. Ma voglio fare lezione con mia moglie perché è importante conoscere la lingua del posto e presto proverò a fare qualche intervista in italiano".
Su come vivrà Napoli: "Io e Mertens siamo diversi, lui è più estroverso, mentre io sono più introverso, amo stare a casa in famiglia. Ma proverò ad uscire e conoscere un po' la città. Nove anni fa ero con Dries a Napoli e ho visto come è diverso l'amore che danno qui rispetto a quello che mi è successo al City. Qui c'è tanto amore, forse anche troppo, ma perché io non sono abituato. Credo però che sia importante fin quando si tratta d'amore è tutto bello".
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