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castel di sangro

Napoli-Girona è 3-1: Kvara è una delizia, Zerbin generoso. Dietro si balla… e non la rumba!

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Il Napoli vince per 3-1 contro il Girona e porta a casa la sua prima amichevole internazionale

Claudia Vivenzio

Finisce 3-1 tra Napoli e Girona. La terza amichevole internazionale degli azzurri conferma un po' l'andamento delle scorse: non grandissima solidità dietro e non eccellente fantasia davanti, nel secondo tempo però si cambia musica.

Napoli-Girona è 3-1: Kvara è una delizia. Dietro si balla... e non la rumba!

Napoli-Girona è 3-1: Kvara è una delizia, Zerbin generoso. Dietro si balla… e non la rumba!- immagine 2

Per questa terza amichevole internazionale Luciano Spalletti sceglie un undici che con ogni probabilità è la versione più simile all'undici titolare che si vedrà dal 15 agosto in poi: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-Jae, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Fabian Ruiz; Politano, Osimhen, Lozano - grande assente soltanto Kvara.

Gli azzurri portano a casa un primo tempo molto anonimo. A differenza del primo tempo contro il Maiorca (scorsa amichevole) meno possesso e poca aggressività. Il Napoli pare poco incisivo, poco brillante. Al 27esimo però ci pensa l'ex azzurro David Lopez a fare un "favore" al Napoli, è suo l'autogol su una bella percussione di Lozano che mette in mezzo un pallone forte e teso per Osimhen: Victor non ci arriva ma David sì, sbagliando, è 1-0. Complice anche l'uscita dal campo anzitempo di Matteo Politano che abbandona il match al 24esimo per una botta - e così Lozano passa a destra (decisamente meglio) ma soprattutto subentra Kvaratskhelia.

Nel secondo tempo il mister conferma gli uomini e si riparte quasi sulla stessa onda del primo, con qualche sbavatura in più difensiva. Rrahmani infatti è chiamato a fare qualche straordinario, a fare spallate, ad anticipare, mentre Kim fa il suo dovere senza guizzi particolari - senza neanche impostare l'azione, è lasciato ad Amir questo "ingrato compito" dopo la cessione di Koulibaly. Al contrario è proprio il sudcoreano ad essere leggero nell'azione dell'1-1 del Girona. Lo spagnolo Saiz vede un'imbucata centrale, Kim non segue Castellanos che taglia e beffa Meret a pochi metri dalla porta è 1-1. Alex resta impietrito, lo sa che anche questa volta qualcuno gli darà la colpa.

Il tecnico allora cerca di cambiare musica, ne cambia nove su undici: dentro Zanoli, Ostigard, Juan Jesus, Olivera, Demme, Zielinski, Elmas, Zerbin e Petagna - restano soltanto Meret e Kvara.

I "nuovi" portano un po' di freschezza e cercano l'assalto. Non a caso gli spagnoli iniziano ad essere schiacciati e i partenopei tentano il tutto per tutto. Il giovane Zerbin prova più volte la giocata, così come Ostigard la zuccata (che esce di poco fuori), Zielinski ed Elmas cercano la via del dribbling, alla fine però è il meno atteso, Andrea Petagna, a trovare la via del gol al 77esimo - su verticale di un pimpante Zerbin. L'attaccante si defila sulla sinistra, forse troppo, ma trova una diagonale micidiale che pizzica il palo ed entra in rete.

Di qui il ritmo dei partenopei sale, galvanizzati dal ritrovato vantaggio e soprattutto dalla ritrovata fiducia. All'80esimo c'è la gloria - estremamente meritata - per Kvara. Dagli undici metri ci va lui in assenza di Osimhen, pallone a destra e portiere a sinistra. Il georgiano non si risparmia neanche nell'esultanza: salto in alto e pugno chiuso - la grinta c'è (e non solo quella!).

In conclusione questa terza amichevole conferma i sospetti delle scorse: non estrema solidità dietro e non eccellente fantasia davanti. Arriva però anche un'altra conferma: Kvara è il vero grande acquisto del mercato estivo (ancora aperto) di Cristiano Giuntoli. Il georgiano termina il match con tunnel, dribbling infiniti, sterzate, stop notevoli e gol su rigore. Bella sorpresa anche Alessio Zerbin, il più vivo nel secondo tempo: forte, muscolare, generoso, seppur ancora acerbo in alcune scelte nell'ultimo passaggio.

La sensazione però è che Luciano Spalletti, nonostante abbia battezzato il 4-3-3, debba ancora trovare la chiave: indietro si balla e davanti non c'è la rumba - quella tanto agognata l'estate scorsa. C'è ancora tanto da lavorare e il 15 agosto è dietro l'angolo che incombe tra dubbi di mercato e amichevoli non convincenti.

Non è però già tempo di allarmismi: il campionato non è iniziato e il mercato non è ancora finito, e questo Spalletti, Giuntoli e De Laurentiis lo sanno bene.

Dall'inviata a Castel di Sangro, Claudia Vivenzio