INVIATO AD APPIANO - Luciano Spalletti contro il razzismo, ma a favore della sua Inter alla quale ha chiesto di stare attenta in vista del match contro la bestia nera Sassuolo che arriverà domani sera a San Siro.
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Spalletti: «Rinnovi? Nessuna confusione»
INVIATO AD APPIANO – Luciano Spalletti contro il razzismo, ma a favore della sua Inter alla quale ha chiesto di stare attenta in vista del match contro la bestia nera Sassuolo che arriverà domani sera a San Siro. Spalletti, le piace...
Spalletti, le piace questa campagna dell’Inter contro il razzismo?E’ il modo attraverso cui la società ha trasformato un brutto episodio di razzismo in un’occasione per prendere le distanze, una volta per tutte, da coloro che usano questi comportamenti. Contiamo sull’impegno, la collaborazione e sull’intelligenza dei nostri sportivi che più volte hanno fatto vedere di essere dalla parte giusta. Sono contento di questa iniziativa e faccio i complimenti a chi ha trasformato questo “Buu” in qualcosa di differente da quello che vogliono dargli. Noi siamo tutti fratelli e siamo tutti uniti, per un motivo o per un altro.
Si aspetta che altre società si uniscano al comportamento dell’Inter?
Sì, mi aspetto che altri partecipino a questo messaggio. Dall’interno si percepisce che tutti vogliono che sia messa a posto questa cosa e che il razzismo sia eliminato dal calcio. La violenza e il razzismo non fanno parte di questo gioco e tutti sono convinti che se si dà uno spunto importante come quello dato dall’Inter in questo caso, saranno contenti di andare nella direzione dell’Inter.
Da dove riparte l’Inter?
Si riparte da quello che è stato l’ultimo calcio giocato, dal nostro lavoro quotidiano. Vogliamo essere una squadra che contro qualunque avversario offre il suo brand di calcio giocato.
L’Inter non vince contro il Sassuolo in casa dal 2014. Conterà?
Per costruire l’Inter che abbiamo in mente dobbiamo dar seguito al buon lavoro che stiamo facendo. E dare continuità al lavoro è fondamentale per tornare in alto come il club vuole.
Come si sta allenando la squadra? E come sta Keita?
Keita purtroppo non può essere della partita e ha avuto questo piccolo infortunio. Mi dispiace, ma abbiamo una rosa che può sopperire alla mancanza di ogni giocatore.
Avere tanti bambini allo stadio vi aiuterà? Che messaggio è questo?
Loro possono dare un messaggio importante perché è attraverso loro che si può migliorare il nostro avvenire. Vederli frequentare lo stadio da subito può dare insegnamenti anche ai grandi vista la gioia con cui partecipano a certi eventi.
La confusione sui rinnovi che è stata fatta anche attraverso i social nelle ultime settimane le ha dato fastidio?
Qua dentro non c’è confusione: i giardini sono da vedere, i calciatori arrivano e hanno le intenzioni giuste per fare la loro professione. Il mercato funziona in questo modo: ci sono tanti nomi che escono fuori, all’Inter ne escono qualcuno in più, ma va bene così. Accettiamo queste anticipazioni che a volte si avverano anche… Il discorso dei social è diverso: lì bisogna stare attenti perché il messaggio di noi tesserati lo leggono tutti. A quello di Ranocchia si fa i complimenti perché quello che ha scritto fa capire che è un professionista che vuole bene prima all’Inter e poi a se stesso.
Comincia il girone di ritorno. Lei cosa si aspetta di diverso dal girone d’andata a iniziare dal match contro la vostra “bestia nera”, il Sassuolo?
Si fanno i complimenti a Squinzi, Carnevali e Rossi perché sono loro che scelgono i calciatori e in questi anni hanno fatto un ottimo lavoro anche nella scelta degli allenatori: Di Francesco e Squinzi. A noi nelle ultime partite contro il Sassuolo è girato contro qualcosa e non siamo stati all’altezza del nostro massimo. Non abbiamo esibito tutta la nostra qualità. Dobbiamo invece metterla in pratica di continuo la qualità, non occasionalmente. Deve far parte dei comportamenti naturali e normali. Il Sassuolo sa comportarsi da squadra, sa giocare in campo aperto e costruire basso: è una squadra forte e dovremo essere quasi al massimo delle nostre possibilità. Domani e in futuro perché ci sono squadra forti che ambiscono alle prime 4 posizioni e si rinforzeranno. Noi siamo forti, ma ce ne sono anche altre di formazioni forti.
Come sta Nainggolan? Può giocare dall’inizio domani?
Radja sta recuperando perché ha avuto problemi fisici e lui del supporto fisico ha bisogno per fare la differenza. Sta tornando ad essere quello che conosciamo perché è disturbato da questo periodo giocato sotto livello. Ci tiene ad essere uno che fa bene la sua professione anche se poi ogni tanto lui lo mischia con qualche altra cosa. Sono convinto che spiegherà a tutti che l’idea ha. Lui titolare? E’ da valutare oggi o domani. Non è facile prevederlo dentro 90’ di partita. Si può farlo giocare dall’inizio e sostituirlo, ma di certo sta lavorarlo bene.
Sarebbe soddisfatto se nel girone di ritorno la squadra conquistasse gli stessi 39 punti del girone d’andata?
Si è soddisfatti se la squadra non torna indietro rispetto ai progressi fatti. Non so se faremo abbastanza punti perché sono abbastanza, ma non vogliamo metterlo come un limite: noi essendo l’Inter abbiamo ambizioni forti e questo da una certa parte ti fa sentire in discussione, ma allo stesso tempo non possiamo porci dei limiti. Dobbiamo fare il massimo che abbiamo avanti, senza legarci a un tot di punti che poi comunque sarebbero abbastanza.
Il Sassuolo è una bestia nera per l’Inter. All’interno dello spogliatoio le deve fare lo psicologo?
Dentro gli spogliatoi i giocatori non avendo vinto le ultime partite contro il Sassuolo non la vivono bene e adesso vogliono mettere a posto quello che non è andato come volevamo. Siamo nelle condizioni di fare belle partite contro qualsiasi squadra. Non esserci riusciti le ultime volte contro il Sassuolo è uno stimolo perché abbiamo quasi sempre perso contro di loro. Ora abbiamo uno stimolo superiore: i calciatori le hanno addosso le situazioni precedenti e vogliono mettere in campo qualcosa di diverso portando a casa i tre punti.
Come sta la squadra dopo la sosta?La preparazione si fa sempre in funzione di un mantenimento della condizione psicofisica. Bisogna creare nell’oggi e nel domani i presupposti perché il domani l’altro sia ancora migliore. Corriere dello Sport.
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