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Serie A Sassuolo, De Zerbi chiede il salto di qualità

Serie A Sassuolo, De Zerbi chiede il salto di qualità

SASSUOLO – È davvero un brutto vizio prendere gol nei primi minuti di gioco. Al Sassuolo sta succedendo spesso. Al Tardini c’è stata una pessima conferma, poiché andare sotto nei primi 10′ per la sesta volta...

Redazione

SASSUOLO - È davvero un brutto vizio prendere gol nei primi minuti di gioco. Al Sassuolo sta succedendo spesso. Al Tardini c'è stata una pessima conferma, poiché andare sotto nei primi 10' per la sesta volta in 13 partite è decisamente troppo. De Zerbi c'è andato giù pesante quando ha parlato, nel caso di Parma e dell'uno-due che ha mandato il derby tutto in salita, di squadra rimasta in albergo, evocando quando tirato in ballo da Sarri l'anno scorso a Firenze col suo Napoli pur in un contesto diverso. Il tecnico neroverde ha due problemi: migliorare nettamente l'approccio del suoi alle partite e la fase di non possesso. Gervinho ha fatto saltare il banco sassolese al primo colpo, sorprendendo la coppia centrale Magnani-Ferrari, e il resto è stato ancora sofferenza quando i gialloblù hanno attaccato anche nelle ripartenze. Il tecnico ha tenuto tutti a rapporto, dopo aver fatto da parafulmine assumendosi ogni responsabilità per proteggere i suoi giocatori ai quali poi schiodare le cose nel segreto dello spogliatoio. Contro l'Udinese domenica prossima servirà una reazione forte per capire se il problema è tecnico oppure mentale, ripensando ai gol subiti al Tardini che hanno evidenziato fragilità nei meccanismi difensivi. Il sogno europeo ha bisogno, per essere alimentato, di una tenuta generale superiore dei 19 gol incassati in 13 gare. De Zerbi medita i correttivi da apportare per la delicata sfida con l'Udinese rianimata da Nicola. Interverrà sugli interpreti al di là del modulo, con il probabile ritorno di Sensi per dare maggiore dinamismo al centrocampo e qualche variante soprattutto in difesa dopo gli imbarazzi di Parma. Nessuno fa tragedie pur se aver perso questo derby, coi ducali a cavalcare la classifica, lascia un senso d'impotenza perché nel momento del salto di qualità, c'è sempre qualcosa che non torna. Corriere dello Sport.