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Caso Ronaldo, il silenzio è d’oro

Caso Ronaldo, il silenzio è d'oro

NEW YORK – Ha approfittato della calma del weekend per confrontarsi con i detectives della polizia di Las Vegas. All’uscita avrebbe confidato la sua soddisfazione sulla fragilità delle prove contro Cristiano Ronaldo....

Redazione

NEW YORK - Ha approfittato della calma del weekend per confrontarsi con i detectives della polizia di Las Vegas. All’uscita avrebbe confidato la sua soddisfazione sulla fragilità delle prove contro Cristiano Ronaldo. L’avvocato Peter Christiansen è convinto che il caso sia vicino a una svolta positiva per il suo cliente. La società che gestisce la comunicazione del caso per conto di Ronaldo ha detto che Christiansen «è apparso contento per ciò che ha visto dalla polizia». E’ davvero così? Difficile immaginare che se l’incontro fosse risultato negativo, l’avvocato lo avrebbe detto, trascinando nel panico sponsor e azionisti della Juve. Il suo primo atto era stato demolire la veridicità dei documenti prodotti da Der Spiegel e utilizzati dai legali di Katrhyn Mayorga, la ragazza americana che, a fine settembre, ha denunciato Ronaldo per un presunto stupro avvenuto la notte del 13 giugno 2009, violando l’accordo di riservatezza stilato nel 2010 con i legali di CR7 in cambio di 375 mila dollari.

«Sono documenti falsi e contraffatti - disse Christiansen - frutto di hackers che nel 2015 avevano provato a venderli a molte redazioni di giornale. Der Spiegel ha deciso di farlo, in modo irresponsabile». Tra i documenti «falsi», secondo il legale, ci sarebbe anche il questionario in cui Ronaldo mette per iscritto che Kathryn avrebbe detto detto più volte no, basta, durante il rapporto sessuale. Corriere dello Sport.