ROMA - "L'arbitro si trovava vicino all'azione e ha visto il potenziale episodio dal vivo, non ravvisando alcun fallo". L'Uefa chiude così le polemiche legate al mancato utilizzo della Var in occasione del rigore reclamato dalla Roma al termine dei tempi supplementari della sfida col Porto negli ottavi di Champions League. Sul sito dell'organizzazione è stato pubblicato un resoconto che fornisce informazioni ed elementi tenuti in considerazione dal Var e dagli arbitri per prendere varie decisioni nelle sfide giocate in settimana, tra cui anche quella dello stadio Do Dragao.
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Porto-Roma, l'Uefa spiega: «Ecco perché l'arbitro non è andato al Var»
ROMA – "L'arbitro si trovava vicino all'azione e ha visto il potenziale episodio dal vivo, non ravvisando alcun fallo". L'Uefa chiude così le polemiche legate al mancato utilizzo della Var in occasione del rigore...
LA SPIEGAZIONE - In particolare, sul caso del contatto in area tra Schick e Marega, si legge nel comunicato che l'arbitro Çakir "ha deciso di ritardare la ripresa del gioco per dare più tempo al Var di rivedere l'azione dalle varie angolazioni disponibili. È stato effettuato un controllo e le immagini sono state studiate attentamente, ma il Var non ha rilevato prove evidenti". "Quindi, il Var ha informato l'arbitro che dal controllo non sono stati rilevati errori chiari ed evidenti, e che dunque non vi erano i presupposti per un intervento del Var e per una revisione a bordo campo" conclude l'Uefa.
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