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Lazio, Romulo si presenta: «Mi sento a casa, voglio vincere il derby»

Lazio, Romulo si presenta: «Mi sento a casa, voglio vincere il derby»

ROMA – Dopo aver completato le visite mediche, Romulo è stato presentato ufficialmente in conferenza stampa dalla Lazio. Il giocatore è arrivato dal Genoa l’ultimo giorno del mercato invernale ed è già...

Redazione

ROMA – Dopo aver completato le visite mediche, Romulo è stato presentato ufficialmente in conferenza stampa dalla Lazio. Il giocatore è arrivato dal Genoa l’ultimo giorno del mercato invernale ed è già pronto per la nuova sfida in biancoceleste.

UNA NUOVA OCCASIONE - “Alla Juve ho sprecato un’occasione, colpa anche un problema fisico. Ho perso la Nazionale e la convocazione ai Mondiali nel mio momento migliore, sono venuto qui per riscattarmi”. Queste le prime parole del centrocampista italo-brasiliano in conferenza: “Sono contento, darò tutto me stesso per mostrare il mio valore e raggiungere gli obiettivi societari”.

AMICIZIA – Arrivato a Formello, Romulo ha trovato alcuni vecchi amici: “In Nazionale ho giocato con Parolo e Immobile, ambientarsi è stato semplice. Mi sento a casa e pronto per giocare ed è meraviglioso perché mi hanno accolto tutti molto bene”. E sulla corsa Champions: “Ci sono tante squadre in ballo, le ultime gare saranno determinanti. La Lazio mi ha chiamato per questo, servono tante risorse alternative e bisogna fare i conti con gli infortuni”.

UNA GRANDE SQUADRA - “Ogni volta che ho affrontato i biancocelesti è arrivata una sconfitta pesante. La Lazio gioca il miglior calcio d’Italia: pressa alto, con aggressività, ha un mix di esperienza e gioventù, è una squadra che punta in alto. Con la Juve, che gioca un campionato a parte, ha dominato la partita pur avendo perso. È una società con una grande storia, Tare mi ha convinto col suo progetto”.

DERBY – L'ultima battuta sul derby con la Roma: “Da quando sono arrivato in Italia il derby della capitale è quello più sentito. Non vedo l’ora di giocarlo e soprattutto di vincerlo. Sarà bellissimo da vivere”. Corriere dello Sport.