MILANO - "Oggi Icardi deve stare fuori, devono giocare gli altri" ha detto Luciano Spalletti a Sky, perché "bisogna stare dentro lo spogliatoio e un allenatore deve essere credibile di fronte ai giocatori". Dalla prossima settimana, spiega, può tornare in gruppo. Ma non gli è andata giù la trattativa con l'avvocato Nicoletti per farlo rientrare. "La mediazione è umiliante per i tifosi dell'Inter" dice.
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Inter, Spalletti: «Icardi? Oggi devono giocare gli altri. Umiliante la mediazione»
MILANO – “Oggi Icardi deve stare fuori, devono giocare gli altri” ha detto Luciano Spalletti a Sky, perché “bisogna stare dentro lo spogliatoio e un allenatore deve essere credibile di fronte ai giocatori”....
QUANDO PUO' RIENTRARE ICARDI - Spalletti conferma, come aveva già detto in conferenza stampa ieri, che se Icardi dovesse comportarsi bene tornerà in gruppo dalla prossima settimana. "Oggi Icardi deve stare fuori, devono giocare gli altri. E' sotto gli occhi di tutti quelli che sono stati gli eventi. C'è da stare dentro uno spogliatoio, c'è da avere credibilità, magari essere un po' forti. Gli sviluppi dei fatti sono facili". Il bomber, fa capire, non è un giocatore che sposti gli equilibri a tal punto da giustificare una deroga a certe questioni di principio. "Quanto tempo era che l'Inter non andava in Champions? Quanti anni? E c'era Icardi. Quante partite abbiamo perso con Icardi in campo? Messi e Cristiano Ronaldo fanno la differenza a questi livelli, ma sono pochi. E' la disciplina la vera forza di una squadra, quella che ha verso se stesso e nel contesto in cui lavora. La tensione all'Inter la mettono sempre, perché tutti saltano addosso alla squadra e gli fanno cose che non meritano". La sua decisione, spiega, riguarda la sua idea del ruolo di un allenatore in uno spogliatoio. "Ho lasciato giocatori fuori per molto meno, un allenatore deve gestire le cose con continuità. Un allenatore deve essere credibile anche con i suoi giocatori" aggiunge.
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LA PARTITA - "Quando la mattina entro in spogliatoio, io sono tranquillo" spiega. Dal punto di vista della partita, dice, la poca efficacia nella gestione dei calci da fermo "può nascere dalla tensione di certi giocatori". Fa i complimenti alla Lazio, "che è una buona squadra e ha fatto una buona partita. E' una sconfitta pesante contro una concorrente diretta. Al di là della seconda fase del primo tempo in cui ci siamo fatti trovare spesso disordinati e con poche chiusure preventive con loro che spingono tanto con i terzini" ammette, "siamo stati sfortunati. Preso il gol, poi, loro hanno potuto fare la partita che amano fare".
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