La Grande Bruttezza non se l’aspettava nessuno. Intendiamoci, a inizio stagione la formazione di Spalletti non giocava un bel calcio (impossibile quando si hanno centrocampisti di qualità medio-bassa), ma l’incoraggiante partenza in Champions e la ripresa in campionato dopo le prime giornate deludenti avevano fatto pensare positivo. Peccato che l’Inter non ami il lieto fine. E allora ecco il caso Icardi a squassare l’ambiente, una guerra intestina che pare ancora lontana dalla conclusione e che ha incendiato tutto. In un raptus di autolesionismo, che alla Pinetina definiscono invece un gesto di autodifesa, l’Inter si è fatta male da sola. Se si tratterà di ferite... mortali lo dirà la classifica a fine maggio, ma resta il fatto che, dopo essere stati eliminati dalla Champions, dalla Coppa Italia e dall’Europa League, Handanovic e compagni sono attesi da una primavera nella quale dovranno almeno difendere l’attuale quarto posto in Serie A.
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Inter, la grande bruttezza: il caso Icardi condiziona la squadra e i risultati, è fallimento
La Grande Bruttezza non se l’aspettava nessuno. Intendiamoci, a inizio stagione la formazione di Spalletti non giocava un bel calcio (impossibile quando si hanno centrocampisti di qualità medio-bassa), ma l’incoraggiante...
Ne va della qualificazione alla Champions, un obiettivo ritenuto fondamentale dal presidente Zhang che giovedì ha abbandonato San Siro molto preoccupato per la piega inattesa che ha preso la stagione e per la vicenda Icardi che angoscia il pianeta nerazzurro. Magari non pretendeva un film da Oscar come la Grande Bellezza, ma certo non pensava neppure di “gustarsi” la Grande Bruttezza attuale.
Mauro Icardi in azione con la maglia dell'Inter Corriere dello Sport.
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