ROMA - La rabbia di Di Francesco supera la soddisfazione per aver superato anche lo scoglio Mosca, per aver ipotecato la qualificazione agli ottavi di finale, per aver dato una nuova sterzata alla stagione contraddittoria della Roma. Bella e autoritaria in Europa, balbettante in campionato, tanto da essere finita al nono posto in classifica, lontana cinque punti dal quarto posto, obiettivo minimo per non restare fuori dalla Champions. Eusebio ieri ha urlato fino all’ultimo con i suoi giocatori, che hanno corso il rischio di rovinare una vittoria che valeva oro. La Roma ha avuto i soliti cali di tensione, la tentazione incorreggibile di gestire il vantaggio come era accaduto (finì male, sarebbe potuta finire peggio) contro il Chievo, atteggiamento che l’allenatore non accetta, perché per la sua filosofia bisogna continuare ad attaccare anche quando la vittoria è ormai al sicuro. Invece mercoledì sera non è stata mai al sicuro. I russi si giocavano la vita e hanno continuato ad attaccare fino alla fine del secondo tempo, anche quando erano rimasti in inferiorità numerica per l’espulsione di Magnusson.
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Roma: Eusebio, non è più il grande freddo
ROMA – La rabbia di Di Francesco supera la soddisfazione per aver superato anche lo scoglio Mosca, per aver ipotecato la qualificazione agli ottavi di finale, per aver dato una nuova sterzata alla stagione contraddittoria della Roma. Bella e...
STEP - Di Francesco ha esortato i suoi giocatori ad andare avanti, ad attaccare ancora, perché in fondo se il Cska aveva un reparto vulnerabile quello era proprio la difesa. Nei giorni scorsi il tecnico aveva lavorato molto proprio dal punto di vista psicologico con la squadra, per eliminare certi difetti. Ma ancora non è riuscito a far capire alla squadra che bisogna continuare ad andare a far male all’avversario anche sul 3-0, perché solo così si acquisisce la mentalità per essere competitivi ad altissimi livelli.
Cska Mosca-Roma, le immagini più belle della sfida Corriere dello Sport.
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