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Roma, Bale è scatenato: Strootman salva l'onore ma arriva un altro ko

Roma, Bale è scatenato: Strootman salva l'onore ma arriva un altro ko

EAST RUTHERFORD – La Roma non si fa travolgere e torna in Italia con una sconfitta dignitosa, la seconda in tre partite americane. Ma deve fare velocemente tesoro delle ingenuità collettive che nel primo quarto d’ora hanno...

Redazione

EAST RUTHERFORD - La Roma non si fa travolgere e torna in Italia con una sconfitta dignitosa, la seconda in tre partite americane. Ma deve fare velocemente tesoro delle ingenuità collettive che nel primo quarto d’ora hanno concesso al Real Madrid, ancorché pieno di riserve e senza rinforzi venuti dal mercato a parte il giovanissimo Vinicius, la possibilità di segnare due gol con un facilità inquietante. Il primo tempo, che poi è quello che conta in queste amichevoli, si è chiuso sullo 0-2. E poteva andare peggio perché il Madrid metteva puntualmente a soqquadro l’equilibrio difensivo (della fase difensiva, non solo della difesa) dando la sensazione di essere interessato fino a un certo punto ad affondare la lama. La Roma invece a lungo ha girato a vuoto. Il lato positivo è che, come nei momenti critici del precedente test contro il Barcellona, abbia resistito. E nella ripresa, dopo il luna park dei cambi, è riuscita a dimezzare lo scarto.

APPROCCIO - Ma la partita vera è stata la prima, quella fino al 45'. Finito l’acquazzone che aveva fatto ritardare l’inizio e addirittura evacuare gli spalti per timore dei fulmini, è stata la Roma a imbarcare acqua. Pur entrando in campo con personalità, con l’idea di pressare alto il Real Madrid, ha commesso due disattenzioni fatali nel primo quarto d’ora: gli scaltri avversari per eludere l’aggressività hanno fatto la cosa più semplice del mondo, alzare la palla e lanciare lungo. In casi di funzionamento di un sistema di gioco, la distanza tra i reparti e la tempistica dei movimenti facilitano la riconquista del pallone. Ma per Di Francesco, con l’inserimento dei nuovi, il lavoro non è ancora compiuto. E così due passaggi verticali leggibili, il primo assai spettacolare di esterno di Bale e il secondo senza alcuna pretesa di Carvajal, hanno provocato altrettanti gol: nel primo caso Marcano ha valutato male la traiettoria, Asensio si è infilato alle sue spalle e ha battuto Olsen; nel secondo invece Bale, dimenticato da Kolarov, si è trovato uno contro uno con il povero Marcano in disperato recupero e lo ha saltato come un ostacolo inerte. In entrambi i casi la responsabilità è anche di Perotti che non ha fatto adeguata pressione sul portatore.

LE MOSSE - Peccato perché per l’atteggiamento la Roma era all’altezza. E Dzeko, dopo uno scippo al limite dell’area di Pastore sullo 0-1, ha calciato addosso a Navas, applauditissimo dalla comunità costaricana del New Jersey. Di Francesco aveva disegnato più o meno la squadra titolare, con l’eccezione di Manolas e Ünder tenuti a riposo, insistendo sul centrocampo a tre con Cristante e Pastore davanti a De Rossi. Ma la squadra, ancora troppo ambiziosa e poco solida, si è lasciata sorprendere dal 4-2-3-1 di Lopetegui, alle prese con il caso Modric, con diversi titolari fuori e con un mercato quasi vuoto sul fronte acquisti. Nel primo tempo la Roma avrebbe potuto prendere altri gol senza creare particolari tensioni al Madrid in difesa.

RIPRESA - E così Di Francesco, evidentemente insoddisfatto, ha cambiato sei giocatori nell’intervallo senza modificare il modulo, nonostante l’ingresso di Schick come ala destra. Più avanti - ottima notizia - ha concesso mezz’ora a Karsdorp, all’esordio in questa tournée. Lopetegui ha risposto inserendo la stellina brasiliana Vinicius, classe 2000, preso per 46 milioni dal Flamengo, e altri ragazzini del vivaio. Proprio Vinicius, schierato trequartista a sinistra, ha movimentato il secondo tempo mostrando colpi da campionissimo. Più dell’altro bimbo Kluivert, di solo un anno più grande, poco servito e di conseguenza poco pericoloso. Non era facile però per lui: nel secondo tempo la Roma, contro un manipolo di Primavera, si è svegliata tardi. Prima Schick, nel frattempo tornato centravanti per l’uscita di Dzeko, ha fallito una buona occasione di testa; poi Strootman, approfittando di una spizzata dello stesso Schick, si è trovato davanti a Navas per segnare (di destro) il facile gol del 2-1. In campionato ci vorrà qualcosa di meglio ma per fortuna il Torino non è il Real Madrid.

Real Madrid-Roma 2-1

REAL MADRID (4-2-3-1): Navas; Carvajal (26' st Sergio Lopez), Sergio Ramos (1' st Javi Sanchez), Nacho (37' st De Tomas), Reguilon (26' st Leon); Ceballos (26' st Odegaard), Kroos (1' st Llorente); Bale (12' st Vinicius), Isco (12' st Valverde), Asensio (12' st Lucas Vasquez); Benzema (12' st Mayoral). All. Lopetegui.

ROMA (4-3-3): Olsen (1' st Mirante); Florenzi (18' st Karsdorp), Fazio (1' st Manolas), Marcano (18' st Juan Jesus), Kolarov (26' st Santon); Cristante (1' st Lo. Pellegrini), De Rossi (1' st Gonalons), Pastore (18' st Strootman); El Shaarawy (1' st Schick), Dzeko (26' st Coric), Perotti (1' st Kluivert). All. Di Francesco

ARBITRO: Geiger

MARCATORI: 2' pt Asensio (RM), 15' pt Bale (RM), 38' st Strootman (RO)

NOTE: spettatori 51.528 Corriere dello Sport.