“Sono rimasto a Napoli per il sorriso delle ragazze, per l’ambizione della società e per la competenza della dirigenza”, racconta Sassarini. “Ho scoperto un ambiente con grande entusiasmo e potenzialità. Insieme ci siamo detti che valeva la pena costruire un progetto che ripartisse dal gettare fondamenta solide”. Il lavoro è già in corso da tempo: “Abbiamo iniziato a guardare giocatrici provenienti da tutto il mondo. All’inizio abbiamo trovato difficoltà nell’apertura delle trattative, ora sono loro che ci cercano. Stiamo lavorando da mesi, io e il mio staff, per acquisire giocatrici funzionali al nostro sistema. L’obiettivo è chiaro: alzare il livello medio della squadra, con un focus specifico sulla finalizzazione e sui calci piazzati. Per questo un nostro collaboratore sarà dedicato esclusivamente a questa fase. Mi è dispiaciuto tantissimo non poter confermare tutte le ragazze, perché umanamente è stato un anno bellissimo, ma nel calcio bisogna anche fare scelte difficili per crescere. Gran parte di chi costruiva il gioco lo scorso anno rimarrà con noi: vogliamo dare continuità a un’identità che stiamo formando e, allo stesso tempo, puntare in alto”.
Sassarini sottolinea anche il potenziale di crescita individuale: “In campo ho apprezzato tantissimo la capacità delle ragazze di apprendere velocemente e la loro voglia continua di conoscere. Ci sarà da lavorare sulla tattica individuale e sulla cura del gesto tecnico: molte non hanno avuto un percorso formativo specifico, e questo è uno dei margini di miglioramento più grandi.” Il progetto azzurro si fonda su tre parole chiave: ambizione, lavoro e professionalità. “Lo staff è composto da figure dedicate alla cura dell’individuo: un preparatore atletico e un’alimentarista lavorano per ottimizzare la performance, che poi si riflette sul rendimento collettivo. Abbiamo anche una mental coach che parla tre lingue: sarà cruciale, perché il gruppo sarà internazionale e vogliamo che tutte si sentano parte di un’unica famiglia”.
Quanto all’identità di gioco, Sassarini è netto: “Il progetto tecnico si impronterà sul gioco e sul coraggio: vogliamo una squadra che non subisca, ma che abbia l’iniziativa, che si prenda dei rischi. Credo che per costruire qualcosa di importante serva tempo, e anche la possibilità di sbagliare. Ma l’obiettivo è ambizioso: vogliamo portare il Napoli Women dove non è mai stato. Il sogno è quello di arrivare a competere con le grandi, e vogliamo farlo attraverso un percorso strutturato e coerente”.
Quasi due mesi di lavoro davanti, prima dell’inizio delle competizioni a fine agosto: “Io ho sempre sperato di giocare il maggior numero di partite possibile. Oggi le squadre di fascia media arrivano a disputare 27-28 partite all’anno, ed è troppo poco: ben vengano i nuovi format, la Coppa di Lega e il campionato a 12 squadre, perché più gare significano più possibilità di crescere, testarsi, imparare a competere. La chiave però resta una: iniziare a vincere. Solo così si allungano le competizioni e si dà valore al percorso che stiamo costruendo”.
Con mister Sassarini in panchina, il Napoli Women conferma la propria volontà di crescere con idee chiare, investendo sulla qualità del lavoro e sull’identità di squadra.
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