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Coppa d’Africa, di nuovo a rischio: mercoledì il voto decisivo. I dettagli

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La Coppa d’Africa resta in piedi, almeno fino a mercoledì, quando Patrice Motsepe cercherà di convincere gli organizzatori al rinvio

Domenico D'Ausilio

La Coppa d’Africa resta in piedi, almeno fino a mercoledì. Dopodomani Patrice Motsepe, il presidente della Caf, andrà in Camerun per cercare di convincere gli organizzatori del torneo al rinvio. Il dibattito è aperto, la situazione incandescente. Ieri è stato organizzato un improvvisato meeting del Comitato Esecutivo della Caf a Doha, in Qatar, per votare sul rinvio o meno della Coppa d’Africa. I dirigenti hanno votato a favore della disputa del torneo, però Motsepe è molto legato a Infantino e il presidente Fifa è sensibile alle crescenti pressioni in arrivo dall’Europa. I club dell’Eca, che perderanno giocatori importanti per diverse settimane, hanno espresso alla Fifa perplessità per questioni sanitarie e logistiche.

Coppa d'Africa, mercoledì il voto decisivo

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Ieri ha vinto il sì perché la Coppa era già stata spostata dal 2021 al 2022 e l’Africa ha bisogno del suo torneo. Il solo fatto che sia stato organizzato questo voto segreto ha scandalizzato l’opinione pubblica del continente che considera i propri dirigenti succubi degli europei. Ma la battaglia resta aperta. Lo riporta la Gazzetta dello Sport. Se si andrà avanti diversi club europei dovranno liberare i propri tesserati convocati dalle nazionali africane il 27 dicembre. Cioè due settimane prima dell’inizio del torneo (9 gennaio) come da regolamento Fifa. Significa che i nazionali delle quattro squadre che arriveranno in semifinale saranno indisponibili per 52 giorni. Le due settimane di ritiro, poi le 4 di competizione. Le finali (in Coppa d’Africa c’è anche quella per il terzo posto) sono previste a Yaoundé il 6 febbraio. E infine i 10 giorni di quarantena previsti al momento dai protocolli Covid di tanti Paesi europei. Considerando il 7 come giorno di rientro in Europa, sempre che non ci sia da tornare in patria a farsi premiare dai politici locali, i calciatori africani potranno allenarsi con i compagni solo il 17 febbraio. Il Napoli rischia di essere senza Osimhen, Koulibaly, Anguissa e Ounas contro il Barça.