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Lavezzi: “La finale di Coppa Italia vinta contro la Juventus è un ricordo indelebile”

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Le dichiarazioni di Ezequiel Lavezzi

Giuseppe Ferrara

Ezequiel Lavezzi da sempre è il beniamino dei tifosi del Napoli. L'ex calciatore alla corte del Vesuvio ha saputo esprimersi al meglio, riuscendo ad entrare nel cuore dei tifosi partenopei. Da anni è lontano dal rettangolo verde, ma con un occhio ammira sempre la sua vecchia squadra. A tal proposito, ha rilasciato alcune dichiarazioni analizzando il momento degli azzurri e diversi aspetti del calcio attuale.

Lavezzi: "Non oso immaginare cosa proverò rientrando al Maradona"

Lavezzi

Ezequiel Lavezzi è tornato a parlare del suo Napoli. L'argentino ha rilasciato una lunga intervista a "La Gazzetta Dello Sport" commentando la squadra attuale ed analizzando alcuni aspetti del calcio moderno.

Di seguito le sue dichiarazioni:

Lavezzi, che ne dice se cominciamo dal campionato: chi parte favorito?

L’Inter, subito dietro metterei la Juve.

E il suo Napoli?

È ancora un punto interrogativo, la squadra sta vivendo un momento di ristrutturazione.

Si è dato una spiegazione del perché la scorsa stagione s’è spento proprio sul più bello?

Ha avuto un calo nel momento determinante con le altre due squadre in agguato.

Insigne è andato via, Mertens…

Quanto vorrei che rimanesse. Ha dato tantissimo al Napoli.

Osimhen è un giocatore molto diverso da lei, però l’istinto della profondità è qualcosa che la contraddistingueva.

Ma lui ha più gol nelle gambe, io giocavo più dietro.

Un grande arrivo argentino si chiama Di Maria, uno che viene da lontano, da quando con la selecciòn ci giocava pure lei.

Tantissima classe. Lo vedo benissimo, è il modo con cui la Juve si sta organizzando per vivere una Champions importante.

Perché il calcio italiano fa così fatica a reggere la concorrenza della Premier? Questione di ambiente, di abitudini alle vittorie, di materiale tecnico a disposizione?

Per soldi. Sono quelli a consentirti di acquistare i giocatori migliori.

Quest’anno c’è il Mondiale, quel Mondiale che sfioraste nel 2014. Sarà l’anno giusto per l’Argentina?

Le premesse ci sono, poi è chiaro che è tutto difficile. Sono comunque convinto che Messi giocherà una grande stagione dopo un anno di ambientamento con il Psg. Lo vedo come protagonista assoluto.

Restiamo in Argentina. C’è qualche prospetto che può interessare il Napoli o altre squadre europee?

Ne cito due. Exequiel Zeballos, un attaccante del Boca. Poi Santiago Simon del River, un giocatore già pronto.

L’Argentina continua a essere una straordinaria produttrice di ottimi calciatori. Ci può sintetizzare le ragioni di questa collezione di talenti che riempie il calcio di tutti i continenti

Semplificando: la povertà, il tentativo di avere un avvenire attraverso il calcio; la volontà, il fortissimo desiderio di affermarsi; il cominciare presto, in Argentina proprio da piccoli si comincia a vivere con il pallone.

Quest’anno comincerà una nuova avventura da opinionista per Prime Video. Ha studiato?

Sono all’esordio, spero di sapermela cavare, per me sarà un’esperienza del tutto nuova. Non sarò né buono né cattivo nei giudizi, cercherò di dire la mia partendo da come vivo e sento il calcio.

Rivedrà Napoli e il Napoli. C’è un ricordo che è più vivo degli altri?

L’ultima partita, la vittoria della Coppa Italia a Roma contro la Juventus. Che serata.

Nel frattempo, il San Paolo ha cambiato nome, oggi porta quello di Diego Armando Maradona. Se lo immagina che cosa proverà quando magari comincerà a commentare una partita di Champions in quel luogo?

Vi dico la verità: non me lo immagino, non so cosa proverò. Ma ci penso, ci penso tanto.