Cristian D’Amico, vicepresidente del club argentino Newell’s Old Boys dove Messi ha giocato per cinque anni prima del passaggio al Barcellona, ha “chiamato” la stella argentina. Il dirigente, infatti, ha dichiarato che il Pallone d’Oro potrebbe decidere di chiudere la carriera in Argentina, proprio nella sua Rosario. Ecco le parole di D’Amico, riportate dal quotidiano Olé:
“Se dovesse decidere di lasciare il Barcellona, giocherà nel Newell’s. Non dipende soltanto da noi. Potrebbe aiutarci anche la AFA, Tapia è suo amico. Io non contatti con Leo, cerco di non disturbarlo”.
La storia di Messi al Newell’s Old Boys

Nel 1995, a otto anni, gioca qualche partita con la maglia del Central Córdoba, per poi passare al Newell’s Old Boys, dove esordisce realizzando un poker di reti. A 9 anni debutta in un campo a 11. All’età di 11 anni, gli viene diagnosticata una forma di ipopituitarismo (deficienza di secrezione di somatotropina). Il Newell’s non riesce a pagare le cure, il River Plate mostra interesse nei suoi confronti, ma non ha abbastanza denaro per pagargli le cure necessarie da $900 al mese e il trasferimento dal Newell’s Old Boys. È quindi il Barcellona, attraverso il direttore sportivo Carles Rexach, a interessarsi al suo talento dopo averlo visto giocare in un provino ottenuto grazie a dei parenti in Catalogna e ad assicurarsi le prestazioni sportive del ragazzo, rendendosi disponibile a pagargli le cure, qualora si fosse trasferito in Spagna.
Nel periodo in cui milita nel Newell’s Old Boys, dal marzo 1994 all’ottobre del 1999, mette a segno 234 gol in 179 partite: in quattro anni la squadra perde una sola partita, guadagnandosi il soprannome de La macchina dell’87, perché tutti i giocatori erano classe 1987. Messi arriva quindi in Europa insieme alla sua famiglia, venendo aggregato alle formazioni giovanili dei blaugrana e firmando il suo primo contratto ufficiale il 1º marzo 2001.
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