Il giornalista Mario Sconcerti è intervenuto questa sera ai microfoni di Tmw Radio per commentare la situazione che sta vivendo il calcio italiano, fermato dall’emergenza coronavirus. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it:
“Mi sembra che sia chiaro a tutti cosa sta capitando: abbiamo delle evidenze che non abbiamo mai avuto. Forse il calcio ci sta aiutando a capire. La certezza è che il virus finirà, morirà a un certo punto, ma soltanto quando non ci sarà più nessun altro caso al mondo. Non possiamo pensare che sia un problema di una settimana, che vuoi fare il 3 aprile? Mi sembra chiaro non ci saranno Champions League ed Europeo, che sono anche itineranti. Chi si prenderà la responsabilità? Se durante questa guerra l’Europa non viene a soccorrermi, non mi interessa, non la voglio più. La posta in palio adesso, oltre alla vita di tanti, è la fiducia nell’Europa: o diventa una patria o non diventa niente. Sono contento di come l’Italia sta agendo, il virus costringe a pensare rapidamente. Tra una settimana sarà un altro mondo, non so cosa verrà deciso ma l’Europa dovrà essere lì”.
Sconcerti: “Da pazzi giocare Champions League ed Europeo”

“L’Italia non può più prendere una decisione per conto proprio, è una situazione internazionale. Non c’è alcuna evidenza che faccia pensare che il 3 aprile si possa ripartire. L’emergenza è globale, anche gli altri grandi paesi europei, come Spagna e Germania, avranno la nostra stessa situazione: sono solo in ritardo di una settimana. Ecco perché dico che non ci saranno né la Champions e né l’Europeo, a meno che non ci siano dei pazzi che si prendano la responsabilità di farli giocare. Niente ci impedisce di prendere il mese dell’Europeo e spostarlo tra il 15 dicembre e il 15 gennaio, nello stesso periodo nel quale si giocheranno i Mondiali in Qatar nel 2022. Così si recuperano i mesi per smaltire tutti gli effetti del virus”.
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