Era il 30 ottobre dello scorso anno quando Aurelio De Laurentiis, dopo il mancato rigore su Llorente in Napoli–Atalanta, ha inveito in diretta Sky contro Nicchi e Rizzoli e più in generale contro l’operato degli arbitri. A ricordare l’episodio è il giornalista Carlo Alvino in un tweet all’indomani di un episodio simile su Milik in Napoli–Lecce.
Napoli-Atalanta, le parole di De Laurentiis
“Siamo stanchi di essere involontari sostenitori della classe arbitrale. Questi signori venissero in campo a parlare con noi. Questo è il più bel gioco del mondo che state cercando di avvelenare. Ne abbiamo le tasche piene. Chiedo chiarezza e rispetto, a Nicchi e Rizzoli dico di metterci la faccia. Il problema non è se c’è o meno il rigore. Il fatto è che loro non stanno facendo bene il proprio lavoro. Io e gli altri presidenti abbiamo il diritto di essere ascoltati. Se no si beccheranno tutti gli italiani stanchi della loro arroganza. Bisogna far capire le cose. A velocità normale è rigore tutta la vita.
Questa loro supponenza ha stancato. Non discuto sulla valutazione. Se esiste il Var è inutile dare nove minuti di recupero alla fine. Inoltre buttare fuori Ancelotti, un signore, è una cafonata. Fossi in lui me ne andrei da qui, ci siamo stancati. Siamo noi a finanziare il calcio, altrimenti andrebbero tutti a pelare le patate. Fondassimo un partito, riusciremmo a cambiare questo sport in 30 minuti. Non possiamo pagare centinaia di milioni, non possiamo permettere che giochino squadre con 300 milioni di debiti. Questo è un calcio avvelenato, ne abbiamo le tasche piene. E io che investo milioni su milioni ho diritto di vedere le immagini del VAR”.
- Login o Registrazione