La rubrica, a cura di CalcioNapoli1926.it, Passato, Presente e Futuro si occupa di analizzare il percorso di tutti i calciatori del Napoli. Da dove arrivano fino al loro possibile futuro senza dimenticare il momento che stanno vivendo. Il protagonista di questa prima giornata è il centrocampista Diego Demme.
Passato
Tedesco, di origini italiane, Diego Demme ha lo stesso nome dell’idolo di suo padre ovvero l’ex calciatore del Napoli, Diego Armando Maradona. Il centrocampista muove i suoi primi passi nell’Arminia Bielefeld con cui fa il suo esordio del 2010. Tre anni più tardi riesce anche a fare il suo esordio in Bundesliga ma con la maglia del Padeborn 07. Il calciatore torva, poi, la sua occasione sempre in Germania ma con la maglia del Lipsia. La squadra, grazie anche al suo contributo, raggiunge la promozione in Bundesliga. Il centrocampista diventa una vera e propria bandiera della squadra riuscendo a totalizzare ben 214 presenze e mettendo a segno due reti.
Presente
Le prestazioni in campo del calciatore riescono ad attirare l’attenzione del Napoli. La società ha urgente bisogno di una soluzione nella zona di centrocampo. Per questo motivo, il calciatore finisce sul taccuino di Giuntoli insieme allo slovacco Lobotka. Il calciatore arriva nella sessione invernale id calciomercato per un totale di 12 milioni di euro. Un sogno che si avvera per il calciatore e per la sua famiglia. Il centrocampista fa subito il suo esordio, tre giorni dopo in Coppa Italia. Demme si rivela subito decisivo con il primo gol messo a segno in campionato nella vittoria contro la Sampdoria.
Futuro
Diego Demme, nel suo arrivo al Napoli, ha trovato il suo idolo Gattuso come tecnico. Il calciatore ha reagito nel miglior modo possibile. Ovvero mettendo in campo tutta la sua grinta e tutta la sua voglia di mettersi in mostra. Il tedesco è subito entrato negli schemi del tecnico dei partenopei. Prima anche del compagno Lobotka. Un segnale forte in vista della prossima stagione. Diego è destinato ad essere il perno del centrocampo partenopei ancora a lungo.
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di Maria Ferriero
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