Napoli-Barcellona è alle porte: l'intero mondo del calcio si interroga su che sapore avrà il battesimo di Messi al San Paolo, lo stadio dove ancora il ricordo di Maradona è fin troppo vivido. Messi è abituato a certe emozioni, a calcare certi palcoscenici, eppure sembra che il San Paolo produca un effetto particolare anche su un uomo che ha già segnato, in carriera, più di 600 goal. A questo proposito, è intervenuto un ex calciatore del Barcellona, Zuviria, che ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Di seguito il suo intervento.
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Zuviria: “Ogni argentino sogna di giocare al San Paolo. Anche Messi…”
Napoli-Barcellona è alle porte: l’intero mondo del calcio si interroga su che sapore avrà il battesimo di Messi al San Paolo, lo stadio dove ancora il ricordo di Maradona è fin troppo vivido. Messi è abituato a certe emozioni, a calcare...
Le parole dell'ex
"Il Barcellona sta vivendo un momento pessimo, ma sarà comunque una bellissima sfida. Il San Paolo è uno stadio importantissimo e in queste partite si galvanizza parecchio. E’ uno stadio speciale per qualsiasi argentino, certo. Per noi, quando si pensa al San Paolo, si pensa sempre a Diego. E anche Leo avrà avuto come primo pensiero quello di scendere in campo in uno stadio così particolare, ricco di storia e suggestioni, però non credo che tutto questo possa influenzare davvero la gara. Il Barcellona è troppo abituato a sentire queste pressioni. Per me, i calciatori non daranno troppe attenzioni alle chiacchiere fuori dal campo. Quando scendono in campo, i blaugrana pensano solo al rettangolo di gioco"
Su Cruijff, Messi e Maradona
"Cruijff, Messi o Maradona? Maradona lo vidi giocare dai suoi inizi in Argentina. Rispondere è impossibile, sono tre momenti del calcio troppo diversi. Se devo proprio scegliere, scelgo Johan, o Leo. Per me aver diviso il campo con Johan Cruijff è stato un onore indescrivibile. [...] Il ricordo più bello che conservo di Maradona è il suo gol all’Inghilterra, nel Mondiale dell’86. Questo è il ricordo più prezioso per noi argentini e tutti lo reputano un Dio da quell’estate messicana. Con Johan, invece, abbiamo condiviso tanto, e vinto tante partite. Era quello che ci diceva “Oggi vinciamo”, e ci faceva vincere davvero. Per me è stato un compagno eccezionale, con il destro e con il sinistro faceva letteralmente quello che voleva, era il pallone che andava dove Johan chiedeva…".
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