Cari lettori di CalcioNapoli1926.it benvenuti nuovamente nella rubrica “THE WINNER IS”, quella che ha la scopo di decretare il “vincitore” della partita in base ad una serie di parametri molto variegati quali l’intelligenza, la bravura, il carattere, la tecnica, l’etica ma ci sarà anche spazio, lì quando ci sarà poco da gioire, per la satira e l'ironia.Il Napoli ha tentato l'impresa contro la Juventus e ci è quasi riuscito (se solo Koulibaly non avesse fatto harakiri). Ad ogni modo pare lampante grazie a chi sia stato possibile ribaltare un match che sembrava ormai segnato. Il vincitore di questa settimana è senza ombra di dubbio: HIRVING LOZANO.Se solo la situazione non fosse stata critica - al termine del primo tempo il Napoli è sotto 2-0 - con ogni probabilità Carlo Ancelotti non lo avrebbe schierato. Ma dal momento che: "Mater artium necessitas" ossia "La necessità è la madre delle abilità" è chiaro che il tecnico opti per il messicano.Perché - come sottolinea il proverbio - è proprio nelle difficoltà che ci aguzza l'ingegno, che, come si direbbe a Napoli, "si caccia l'arte"; e in effetti è così.L'ex PSV entra senza arte né parte, con schemi non pienamente collaudati, con compagni nuovi, in un Campionato che non conosce, in uno stadio di cui ignora la storia.Hirving forse non lo sa nemmeno che la Juventus è l'acerrima nemica del Napoli, probabilmente conosce la storia scritta sulla carta, quella fredda, quella effettiva: la Juventus è la detentrice - da 8 anni - dello Scudetto; tutto qui. Hirving non conosce la storia che tutti sanno e che scopri soltanto col tempo: Juventus-Napoli non è una partita come le altre.Il classe '95 entra al principio del secondo tempo e da lì l'inerzia della partita cambia completamente: il Napoli è un altro col suo ingresso. Lozano dà l'idea di poter essere sempre pericoloso, imprevedibile, anche nelle situazioni comunemente meno invitanti.Ciò che balza all'occhio è la sua indiscutibile tecnica e l'incredibile velocità, doti che hanno messo in crisi più volte i difensori bianconeri. Nell'occasione del gol il messicano letteralmente divora De Ligt che resta a guardare il velociraptor che gli sbuca da dietro e batte Szczesny.Lozano è assolutamente incontenibile e Alex Sandro l'ha capito dal primo momento: la soluzione è stenderlo. El Chucky si guadagna così una punizione da cui scaturisce il momentaneo pareggio per 3-3 del Napoli grazie alla rete di Giovanni Di Lorenzo.In 45 minuti Lozano mette subito le cose in chiaro: è - come molti l'hanno definitivo - un predestinato.Ma d'altronde un calciatore che segna ad ogni singolo debutto in ogni singola competizione:- debutto nei professionisti col Pachuca- debutto col Messico Under-20- debutto nella Champions League dei club del Nord: CONCACAF- debutto in Eredivisie (campionato olandese)- debutto in Coppa d'Olanda- debutto in Copa Confederaciones (competizione calcistica africana per club)- debutto ai Mondiali in Russia 2018- debutto in Champions Leaguecome avrebbe potuto, un predestinato, non segnare anche al debutto in Serie A contro la squadra più forte d'Italia? E quando avviene anche questo, e soprattutto viene compiuto con una tale leggerezza e nonchalance alla sola età di 24 anni, non è forse chiaro che ci si trova davanti a un enfant prodige?di Claudia Vivenzio
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THE WINNER IS – Lozano, la "bambola assassina" imbambola mezza Juventus!
Ecco il vincitore di questa settimana: Hirving Lozano!
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