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ROMA. E’ una vittoria molto pesante, che permette al Napoli di rimanere al comando della c

ROMA. E’ una vittoria molto pesante, che permette al Napoli di rimanere al comando della c

ROMA. E’ una vittoria molto pesante, che permette al Napoli di rimanere al comando della classifica con la Juve e di eguagliare il record della stagione 1987-1988: cinque successi consecutivi all’inizio. Ma Sarri può gioire...

Redazione

ROMA. E' una vittoria molto pesante, che permette al Napoli di rimanere al comando della classifica con la Juve e di eguagliare il record della stagione 1987-1988: cinque successi consecutivi all'inizio.

Ma Sarri può gioire soprattutto per la grande reazione della sua squadra, capace di risalire la corrente dopo un primo tempo da incubi e sotto di una rete, realizzata dalla Lazio con De Vrij. Nella ripresa non c'è stata più storia, però. In cinque minuti gli azzurri hanno ribaltato il risultato con i gol di Koulibaly, Callejon e Mertens, autore di un superbo pallonetto alla Maradona che ha lasciato con la bocca spalancata i 30 mila dell'Olimpico. Nel finale è arrivato il definitivo 4-1 su rigore di Jorginho. Sono già 10 i giocatori andati a segno in 450'.

Ancora una volta Sarri aveva stupito parzialmente tutti, schierando Maggio a destra al posto di Hysaj: nonostante l'importanza della posta in palio. Un bell'attestato di fiducia per l'esperto giocatore veneto, alla sua seconda presenza dal primo minuto in campionato e dunque considerato ancora dal tecnico all'altezza dei titolarissimi: pur avendo ormai superato da un po' la soglia dei 35 anni. Nessuna sorpresa invece a centrocampo e in attacco, con le conferme di Jorginho in cabina di regia e del tridente leggero. Agli azzurri - in campo per la prima volta con la nuova maglia blu - hanno provato a dare manforte i circa tremila tifosi presenti nel settore Ospiti: riaperto per la prima volta anche ai residenti in Campania a tre anni dalla tragica scomparsa di Ciro Esposito. All'esterno dello stadio ci sono state delle scaramucce e pure un tentativo di contatto tra le due fazioni: sventato dalle forze dell'ordine. Più corretti i giocatori, al di là dell'inevitabile tensione per una sfida molto attesa e cruciale per l'alta classifica.

Per il Napoli era il primo vero esame, in campionato. Ma è stata la Lazio a partire a razzo e a costringere Reina ad una uscita alla disperata su Immobile, che ha reclamato invano il rigore. Inzaghi se l'è giocata di rimessa, lasciando il pallino a Sarri in mezzo al campo e chiedendo ai suoi di lanciarsi appena possibile negli spazi: colpevolmente lasciati scoperti dagli azzurri. L'unico sussulto in attacco è stato un tiro di Insigne, su cui Strakosha non si è fatto sorprendere. Allan e Jorginho hanno sofferto il pressing e hanno fatto mancare i soliti rifornimenti alle punte. Nemmeno la sostituzione (per infortunio) di Bastos ha cambiato l'inerzia della gara, che è stata sbloccata dai padroni di casa al termine di un'azione tambureggiante. Prima Hamsik ha sfiorato l'autogol ed è stato salvato dalla traversa, poi Immobile ha lasciato sul posto Koulibaly e ha pescato in area il difensore De Vrij (30'), che ha superato Reina con un tiro in controtempo. Il portiere ha infine rischiato l'espulsione per un'altra uscita alla disperata su Immobile.

Il Napoli s'è svegliato solo nel finale del primo e ha sfiorato per due volte il pareggio: prima con il palo colpito da Hamsik (37') e poi con una sortita sul filo del fuorigioco di Callejon, fermato ancora da Strakosha. Ma nella ripresa è cambiato tutto, con i tre gol in 5' segnati da Koulibaly, Callejon e Mertens. Reazione da grande squadra, con il poker finale di Jorginho su rigore. La festa azzurra continua. Repubblica.