Vincent Candela, ex difensore francese della Roma, ha un presentimento. E un presentimento firmato da un campione del mondo va ascoltato per bene: 'Mi sembra che solo il Napoli possa rovinarsi la vita. Ha il 95 per cento di possibilità di eliminare il Nizza, squadra senza esperienza internazionale. E a questi livelli fa la differenza..'. Un pronostico a freddo. Un pronostico importante. Per Candela il Napoli ha tutto 'le necessaire' per qualificarsi alla fase a gironi. E senza sofferenza.
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Vincent Candela, ex difensore francese della Roma, ha un presentimento. E un presentimento firmato d
Vincent Candela, ex difensore francese della Roma, ha un presentimento. E un presentimento firmato da un campione del mondo va ascoltato per bene: ‘Mi sembra che solo il Napoli possa rovinarsi la vita. Ha il 95 per cento di...
Candela, ma la Supercoppa alla Lazio dimostra che anche la condizione atletica ha il suo peso ad agosto?
'Certo. Ma io ho visto il Napoli nelle amichevoli e mi sembra che sia già a buon punto. Io sono d'accordo con Sarri che ha deciso di non fare tournèe in America o in Giappone e che ha svolto 20 giorni di preparazione tradizionale, come si faceva ai miei tempi'.
Quali le insidie del Nizza?
'Se gioca, Balotelli è l'uomo da temere più di tutti. Per il resto, il Nizza è una squadra che ha nelle idee di Favre la sua parte più insidiosa. Ma non ci sono le condizioni perchè possa creare dei problemi a Insigne, Mertens e gli altri azzurri'.
Il preliminare per le italiane è un sortilegio?
'Perchè qui da voi si inizia sempre tardi, mentre altrove è una abitudine cominciare a giocare ai primi di agosto. Il Nizza ha due partite ufficiali nella gambe, ma non mi ha impressionato. E' divenuto prevedibile mentre il Napoli non lo è'.
Che squadra è il Nizza, secondo lei?
'Gioca bene ma è senza esperienza. Non ha mai preso parte alla Champions, non sa che clima lo aspetta al San Paolo. E questo aspetto ha la sua rilevanza a questi livelli internazionali'.
Favre e Sarri si somigliano?
'Puntano entrambi al possesso palla. Ma la qualità del Napoli non è la qualità del Nizza. Ci sono giocatori tra gli azzurri che giocherebbe titolari in qualsiasi grande squadra di Europa. Nel Nizza non è così..'.
Nel Napoli chi le piace di più?
'Mertens. Vi ho sorpreso? Vi aspettavate dicessi il nome di un difensore?'.
Beh, era una possibilità.
'In realtà il belga mi ha lasciato senza parole. Ancora non riesco a capire come sia riuscito a trasformare il suo modo di giocare a 30 anni, dalla sera alla mattina. Un autentico fuoriclasse'.
Un attacco stellare, quello del Napoli?
'Se Milik al momento va in panchina è la prova che questa squadra può davvero puntare in alto. E non solo in campionato. Il polacco è una delle stelle emergenti del calcio europeo: io da difensore non me lo sarei mai voluto trovare davanti. Ha fisico e velocità: lo ricordo all'Europeo, tutti cercavano Lewandowski e invece c'era sempre lui in ogni azione della Polonia'.
E nel Nizza, oltre Balotelli, chi c'è da temere?
'Plea e Seri sono due buoni giocatori. Ma a me il Nizza mi è sembrato in queste prime due giornate del campionato francese un po' in ombra rispetto alla squadra che ha brillato la passata stagione'.
Anche perchè non c'è ancora Balotelli?
'Ha iniziato bene la sua avventura in Costa Azzurra poi anche lui ha avuto un calo. Per sua fortuna, non ha fatto cavolate, ha dimostrato la sua voglia di serenità. E quando è calmo, il suo talento emerge in maniera prepotente'.
In serie A, il Napoli può lottare per lo scudetto?
'Io sono sicuro che la Juventus non rivincerà il titolo. E che questo è l'anno giusto per le altre.. il Napoli è davanti a tutti, non credo che il Milan sia già competitivo per la lotta per il primo posto, ma Roma e Inter sì'.
La Roma resta favorita anche senza Spalletti?
'Senza dubbio. Di Francesco è l'uomo giusto sulla panchina giallorossa. Spalletti è tra i più bravi, ma a Roma non era la persona giusta. Lo sarà all'Inter, senza dubbio. Per questo penso che chi voglia vincere lo scudetto dovrà fare i conti con i nerazzurri'.
Una volta dalla Francia i campioni partivano. Ora arrivano.
'Sì, Neymar segna una svolta. Ma a Parigi devono capire che non si vince solo con i giocatori, ma anche con l'organizzazione della società, il gruppo. Il singolo non ha mai vinto nulla da solo'. Il Mattino.
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