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Bordin: “Contro il Verona punterei su Simeone. Garcia non meritava certe sceneggiate”

garcia conte de laurentiis napoli
L'ex calciatore ha parlato della situazione dei campioni d'Italia con il tecnico francese attenzionato in vista della sfida contro i gialloblù
Sara Ghezzi

Nel corso della trasmissione Un Calcio alla Radio in onda su Radio Napoli Centrale è intervenuto Roberto Bordin. L'ex calciatore di Napoli e Verona ha parlato della sfida tra i due club in programma sabato pomeriggio dove Garcia dovrà sostituire Victor Osimhen infortunato. A seguire le sue parole.

Bordin: "Contro il Verona punterei su Simeone. Garcia non meritava certe sceneggiate"

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"Il Napoli sta vivendo giorni burrascosi e affronterà una squadra non semplice da battere in casa, il Verona è supportato da un pubblico agguerrito: non sarà semplice. Sostituto di Osimhen? Fossi l’allenatore, sceglierei il giocatore più in forma. Simeone è un ex e punterà a fare una grande prestazione in una squadra dove ha giocato in precedenza, quindi io sceglierei lui, ma anche per le sue caratteristiche e vista la difesa avversaria. Lui dà sempre il massimo quando entra in campo, si può fare affidamento su di lui. Baroni? Lo conosco e so come lavora. È un tecnico molto pericolo, è davvero puntiglioso nella ricerca della chiave giusta per la partita, tutto mi fa pensare che ha preparato il prossimo match alla meglio. È un allenatore intelligente ed è stato in grado di cambiare dopo qualche discussione interna. Situazione di Garcia? Bisogna far risultati. Alcune sceneggiate non le ha meritate: i giocatori devono fare i giocatori e dare una mano all’allenatore. Le sue scelte possono non essere comprese, ma i giocatori devono sposare l’allenatore appieno e bisogna darsi una mano: solo così si può uscire da una situazione difficile. A questi livelli, l’interesse di tutti è far bene e arrivare più alti in classifica, si parla di grandissimi professionisti, sarebbe normale se tutti facessero il proprio dovere guidati da un leader. Garcia l’uomo giusto per ripartire? Dico di sì. Ha dimostrato tranquillità che gli dà solo la conoscenza del proprio mestiere. Ogni allenatore può commettere degli errori. Napoli e Verona? Due piazze che ti fanno sentire a casa, molto importanti. Napoli l’ho vissuta diversamente perché giocavo e la sentivo dal campo, sentivo la gente. A Verona ho fatto l’allenatore e vivo ancora qui".


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