L’ultima volta che Gonzalo Higuain ha messo piede al San Paolo, il San Paolo era tutto per

L'ultima volta che Gonzalo Higuain ha messo piede al San Paolo, il San Paolo era tutto per lui. Al Napoli serviva una vittoria fondamentale per blindare la Champions, ma nell'aria si respirava l'odore della formalità. I 60mila di quella sera volevano di più: volevano accompagnare Higuain verso un record (individuale) imbattuto da oltre 60 anni. E l'hanno fatto, soffiando su ogni pallone fino a quella rovesciata da film, con tutto l'amore possibile.

Nella sua passione per il Napoli, Napoli ha un difetto: spesso finisce per identificarsi nei propri idoli, oltre che nella maglia. Nell'ultimo anno in azzurro Higuain è stato particolarmente amato, si è creato un feeling speciale con il pubblico. Il Napoli si è avvicinato come mai alla Juventus grazie ai suoi gol. Vincere in questa città è maledettamente complicato, da sempre, ma si è avuta la percezione che con Higuain in squadra fosse meno impossibile. Una sfida a cui il Pipita si è sottratto facendo una scelta cinica: più facile vincere con i migliori che contro i migliori. È stato un "tradimento" alla fiducia, prima che tutto il resto.

Soltanto chi non ha mai seguito il calcio può sindacare su come Napoli dovrebbe accogliere Higuain. Il tifoso - ovunque - è semplice da capire: emotivo, per nulla razionale, agisce di pancia. Ci saranno fischi, insulti, pernacchie. Qualcuno sceglierà l'indifferenza. Ma sarà un'accoglienza sportivamente ostile, senza il minimo dubbio. In un certo senso ha ragione Sarri quando dice che "prevarrà l'amore". La rabbia, in fondo, è soltanto una delle mille facce dell'amore.

Sergio Chesi Vicedirettore Gol Italia.