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Ora tutti a parlare del Napoli e di Ancelotti: non segna quanto Cavani, ma fa la differenza dalla panchina

Ora tutti a parlare del Napoli e di Ancelotti: non segna quanto Cavani, ma fa la differenza dalla panchina

Il Roma - Adesso tutti si accorgono del Napoli di Ancelotti, non segna quanto Cavani ma fa la differenza dalla panchina

Redazione

Adesso si stanno accorgendo tutti del Napoli e di Ancelotti. Anche chi aveva criticato aspramente la scelta di Carletto dopo le bellezze di Sarri si sta ricredendo. Per non parlare, poi, di chi aveva fatto le griglie di partenza tenendo conto solo del mercato dei giocatori dimenticando quello degli allenatori. «Il mio top player si chiama Ancelotti», diceva a più riprese De Laurentiis in Trentino. Qualcuno gli credeva ma in tanti gli chiedevano Cavani per poter sperare di lottare con la Juventus di Cristiano Ronaldo.

Di sicuro il tecnico di Reggiolo non segna come il Matador ma la differenza la sa fare dalla panchina. Non voglio essere ripetitivo, ma Edi avrebbe fatto comodo a questo gruppo ma tirarlo in ballo alla vigilia della partita contro lui e il suo Paris Saint Germain non è il caso. Meglio concentrarsi su un Ancelotti che dopo nove giornate è riuscito a recuperare due punti sulla capolista tenendo sempre a distanza l’Inter che si è aggiudicato il derby con il Milan nel finale grazie al solito Icardi e ad una uscita a farfalle di Donnarumma. Di sicuro i 21 punti in classifica sono un bel bottino, anche in considerazione del fatto che all’appello mancano solo gli scontri diretti con la Roma (domenica prossima) e appunto con i nerazzurri di Spalletti.

La Juve, invece, a parte il Napoli, ha avuto un calendario in discesa ma si è fermata lo stesso. E lo ha fatto in casa sabato scorso contro il Genoa. Carletto, invece, ha dato continuità ai risultati riuscendo anche a blindare la difesa. Fino a sabato alle 18 sembrava che la Signora doveva vincere in cavalleria lo scudetto vista l’assenza di vere avversarie. Poi dopo l’1- 1 di Bessa allo Stadium qualcosa sembra cambiato. È cambiato poco secondo Ancelotti. Quattro o sei punti il gap con i bianconeri rimane. Ma almeno si è capito che non sono dei cyborg e che possono distrarsi anche loro. Ecco, quindi, che il Napoli deve farsi trovare pronto eventualmente Ronaldo e soci avranno qualche altro black out in corso d’opera. Il campionato va tenuto vivo alla faccia di chi aveva già detto che era chiuso vista la forza della capolista.

D’altronde i media nazionali guardano solo da una parte dimenticando che in Italia ci sono anche altre squadre che hanno un seguito di tifosi abbastanza folto. Ma va bene così. Meglio andare avanti a fari bassi. Ancelotti era stato messo in croce per come faceva giocare la squadra. Adesso, invece, viene portato in trionfo. Ma c’è chi lo aspetta al varco per bacchettarlo sistematicamente. Ma Carletto non si scompone. Ne ha viste tante nella sua carriera che alcune critiche per lui sono solo bruscolini. Lui non pettina le bambole ma lavora con un gruppo che ritiene molto forte. Altrimenti non avrebbe mai accettato l’invito di De Laurentiis. Adesso è concentrato sulla sfida di Champions di domani sera con il Psg. Dovesse indovinare anche questa match sarebbe il massimo per tutto l’ambiente. anche perché poi domenica al San Paolo arriverà la Roma. Che non vive un buon momento ma quando sfida il Napoli trova sempre le giuste motivazioni per dare il massimo.

Fonte: Il Roma