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The Turning Point – Il doppio volto di Koulibaly e la tempra da guerriero di Allan

The Turning Point – Il doppio volto di Koulibaly e la tempra da guerriero di Allan

The Turning Point - Il doppio volto di Kalidou Koulibaly e la tempra da guerriero di Allan: il day after di Fiorentina-Napoli

Redazione

Cari lettori di CalcioNapoli1926.it, la rubrica The Turning Point ha lo scopo di analizzare la chiave di volta dei match giocati dal Napoli. Campionato, Champions League o Coppa Italia assisteremo sempre ad un episodio che cambierà le sorti dell'incontro e noi saremo pronti a raccontarvelo.

Una settimana fa Napoli tutta era in festa per il gol di Kalidou Koulibaly siglato al novantesimo contro la rivale per lo scudetto, la Juventus. Soltanto 7 giorni dopo è lo stesso Koulibaly a servire su un piatto d'argento ai bianconeri tre ulteriori punti di distacco in classifica: dopo soli cinque minuti di gioco commette un fallo da ultimo uomo ai danni di Simeone. Rosso diretto e doccia fredda negli spogliatoi.

Sarri non avrebbe potuto pronosticare un inizio peggiore in quel di Firenze. Preso alla sprovvista, compie l'errore che segna la parola fine al match: fuori Jorginho, dentro Tonelli. Il tecnico azzurro per mantenere la linea difensiva a quattro preleva dal campo il fulcro di gioco della squadra. Risultato? I dieci uomini in campo sembravano dei ragazzini dell'oratorio, senza schemi e senza idee. Un vero e proprio ko tecnico consumatosi al Franchi sotto gli occhi dei tifosi azzurri increduli e delusi: dalle stelle del -1 alle stalle del -4. La matematica non condanna ancora il Napoli, ma la situazione sembra essere ormai irrecuperabile.

Tutto da gettare dopo un'annata simile? Certamente no, ma resta il rimpianto per un match che sarebbe potuto essere certamente diverso. Magari senza l'espulsione di Koulibaly o, meglio ancora, se in campo fossero scesi 11 Allan. Il centrocampista brasiliano è stato l'unico giocatore del Napoli a pressare, correre e tentare di recuperare palla per ripartire dal primo all'ultimo minuto. Ha corso per tre: dopo il rosso a Kalidou il centrocampo aveva solo due interpreti, ma purtroppo Hamsik non era in giornata ed è sembrato - a per larghi tratti - del tutto assente. Un vero e proprio guerriero in campo che, dopo la battaglia, aveva il volto rigato dalle lacrime. Probabilmente un mix di stanchezza e consapevolezza di aver sprecato un'occasione. Di sicuro il mondo del calcio avrebbe bisogno di più calciatori come Allan, calciatori che sposano la causa per la quale lottano e sul rettangolo di gioco non si risparmiano mai, nemmeno quando tutto sembra perduto.

Si dirà che il match di Milano tra Inter e Juventus ha condizionato psicologicamente i giocatori azzurri dando loro motivo di entrare in campo scarichi. Probabilmente chi dice o chi pensa quanto detto in precedenza non era alla stazione centrale di piazza Garibaldi sabato sera. Il Napoli sarebbe dovuto scendere con il sangue agli occhi per onorare i 5000 tifosi che hanno riservato un intero pomeriggio per incitare la squadra, sperando ancora in un'altra impresa. Per non parlare dello spicchio azzurro al Franchi, i tifosi non hanno mai lasciato soli i propri beniamini. Le motivazioni andavano, nonostante tutto. Sarà un rimpianto per i calciatori, ma l'immagine che più colpisce e fa male resta quella dei bambini in lacrime sugli spalti. Chi darà loro delle spiegazioni, chi potrà spiegare che il sogno nel cuore (quasi sicuramente) non si realizzerà?

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Redazione - Luca D'Isanto e Armando Inneguale.

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