ultimissime calcio napoli

ROMA – “Il trenino era diverso. Nacque da un errore. Michele Guerrero ci raccontò di questa esultanz

ROMA – “Il trenino era diverso. Nacque da un errore. Michele Guerrero ci raccontò di questa esultanz

ROMA – “Il trenino era diverso. Nacque da un errore. Michele Guerrero ci raccontò di questa esultanza che lui faceva in Colombia e che voleva ripetere, ed era esattamente quella di Mertens! Ma noi non lo capimmo, e allora ci...

Redazione

ROMA - "Il trenino era diverso. Nacque da un errore. Michele Guerrero ci raccontò di questa esultanza che lui faceva in Colombia e che voleva ripetere, ed era esattamente quella di Mertens! Ma noi non lo capimmo, e allora ci siamo messi tutti dietro di lui a fare un trenino, a camminare con lui. l'errore era stato fatto! E da quello nacque un esultanza collettiva che piacque molto, al punto che la facevano anche nei campi di calcetto amatoriale". Così Igor Protti, ex attaccante, tra le altre, di Bari, Lazio e Napoli (e attualmente club manager del Livorno) a Italia nel Pallone su Radio 2, commenta l'esultanza di Mertens in occasione della gara con la Roma, confrontandola col trenido dei suoi tempi al Bari: "Si fa da sempre in giro per il mondo, non è una cosa unica, per cui non mi sembra niente di strano".

LA CARRIERA - "Il calcio è la mia passione, ma la vita è fatta di altre cose. Ora il richiamo della foresta è tornato, l'ho lasciato nel 2005 in Serie A dopo 9 anni, ho fatto tanti gol. Ora in Lega Pro mi sono sentito di provare a dare una mano, anche se la cosa più importante sono quelli che vanno in campo, tutto il resto conta di meno, cerco solo di dare la mia esperienza, magari può aiutare. Lazio? L'impatto non fu semplice e giocai meno, è una città dove bisogna abituarsi a una pressione diversa, poi Zeman.. feci fatica tatticamente. Poi arrivò Zoff e cambiò in meglio per me e per tutti, fu una cavalcata. Un gol al 92mo nel derby con un trenino sotto la curva, ma era solo un momento di gioia, senza mancare di rispetto. Mertens mi somiglia? Beh allora grazie mille , lui è un campione straordinario, mi onora questo paragone. Dries ha avuto la capacità di reinventarsi, con una lucidità e una freddezza alla conclusione pazzesca. Non dimentichiamo che spesso è partito dalla panchina, è stato forte e intelligente, questo vale ancora di più". Corriere dello Sport.