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Thuram: “Io, testimonial del razzismo. Questo fenomeno sta prendendo una brutta piega”

Thuram: “Io, testimonial del razzismo. Questo fenomeno sta prendendo una brutta piega”

Thuram: "Io, testimonial del razzismo. Questo fenomeno sta prendendo una brutta piega", i dettagli

Redazione

Lilian Thuram, ex difensore di Parma e Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Msn.com:

«Io nel 2002 giocavo in Italia quando Jean Marie Le Pen arrivò al ballottaggio contro Chirac nelle elezioni presidenziali francesi. Io allora mi vergognai di essere francese. Mi dissi: come si può arrivare a questo? Oggi, se fossi italiano, proverei lo stesso sentimento. Troverei vergognoso vedere il mio paese rappresentato da un tale personaggio». Liliam Thuram, ex giocatore di Parma e Juventus e campione del mondo con la Francia attacca Matteo Salvini in un’intervista a Famiglia Cristiana. Diretto. Dopo aver smesso di giocare a calcio ha creato una Fondazione per educare contro il razzismo. Oggi critica il ministro dell’Interno e invita ad andare oltre. «Non ci si deve fermare al sentimento della vergogna. Bisogna riflettere e impegnarsi per far cambiare le cose in maniera positiva”.

Nell’intervista Thuram parla anche del lavoro della sua fondazione: «Purtroppo mi invitano in tutte le parti del mondo. Dico purtroppo perché questo significa che ci sono tanti episodi di razzismo, perciò tante persone di buona volontà mi invitano a parlare contro le discriminazioni. Fra pochi giorni parto per il Perù, perché evidentemente questi problemi non riguardano soltanto l’ Europa, poi andrò in Svezia. I motivi di preoccupazione sono tanti». L’ex difensore francese si dice «preoccupato prima di tutto perché, come è evidente, io sono un nero e so che il razzismo non è uno scherzo. Sono preoccupato perché il razzismo è sempre una violenza e tante persone di pelle bianca non si stanno rendendo conto quanto può essere pericolosa l’ ascesa dell’ estrema destra in Europa. Il primo atto del razzismo è dire che la presenza di certe persone non è legittima. È quello che oggi si dice nei confronti di tanti stranieri e il colore della pelle subito ti identifica come straniero».