Tre squadre e uno scudetto: la realtà che supera l’immaginazione

Tre squadre, quattro punti e uno scudetto. Non è l’inizio di una barzelletta, ma la situazione attuale del vertice della classifica del campionato più combattuto d’Europa. Già, perché dopo l’alternanza delle ere geologiche contrassegnate di nerazzurro e bianconero, con il solo intervallo concesso al Milan di Allegri, la serie A per un verso o per un altro sta tornando a creare passione di pari passo con l’incertezza che la contraddistingue nell’esito finale.

E poco importa se il risultato è il prodotto di un campionato in cui le big vincono in maniera quasi scientifica contro le altre e si giocano il successo solo con le parigrado, perché finalmente la corsa al tricolore non è più un’esclusiva per un club da assegnare insieme al titolo di campione d’inverno come accaduto nel passato più recente. E allora godiamoci il Napoli di Sarri, che tra i confini del Belpaese non sbaglia un colpo ed ha imparato a vincere anche le partite sporche, soffrendo e portando in cascina quel fieno che potrà risultare decisivo in primavera.

Applaudiamo anche l’Inter di Spalletti, squadra che ancora non è sbocciata ma che nell’attesa della fioritura si gode un ruolino da record ed un centravanti che per rendimento non ha eguali nel mondo del calcio attuale. E non perdiamo d’occhio neppure i campioni in carica della Juventus, forse alla fine di un doppio ciclo meraviglioso, sicuramente motivati a non mollare la presa nemmeno per sbaglio, specie alla vigilia delle due gare più importanti della prima metà di stagione proprio contro le dirette concorrenti.

A Napoli non ci sarà Higuain, ma non mancherà lo spirito che accompagna una sfida che carica gli ambienti sin da ora, gonfiando l’orgoglio di appartenenza da una parte e dall’altra e rallentando le lancette dell’orologio di un’attesa spasmodica e infinita. Tre squadre, quattro punti e uno scudetto. Nessuna barzelletta, ma per una di queste, l’inizio di una favola tricolore. ?. Tmw.