Dopo Maradona c'è Spalletti? - "No. Ci sono persone che hanno lavorato bene insieme e hanno fatto di tutto per far avverare un sogno lungo 33 anni. Diego è uno di questi. Lo abbiamo sempre portato con noi.Una sfida alla guida di una grande nazionale? Io non ho problemi ad andare a lavorare in un posto grade o piccolo, non ho nessun problema. Ho a che fare prima di tutto con me stesso. Devo essere all'altezza dell'amore che riceviamo. La nazionale è un lavoro particolarmente stimolante da un punto di vista professionale. Ti fa staccare, ti fa tenere dentro. Hai allenamenti splendidi quando i giocatori cominciano a sgamarti che sei un bluff diventa un po' difficile però. Sarebbe sicuramente una bella soluzione. Prima però voglio partire dal basso, dagli Allievi... Che cosa farò la sera prima della prima partita del Napoli senza di me? Non penserò alla formazione. Ci saranno un po' di pensieri, cose normali che ho già provato qualche volta. Mi dispiace, qualche volta sarò contento, a volte triste. Sicuramente non guferò il Napoli non sono di quella pasta lì. Poi ci sarà modo di fare un discorso sui comportamenti a fine corsa. Nel calcio ci sono poltrone da re o da circo se la gente ti ritiene un pagliaccio. Il prossimo sogno mio e del Napoli? Il mio prossimo sogno è quello di essere in condizione di prendere decisioni per andare a scegliere quello che fare. A Napoli auguro tutto il meglio perché mi ha reso felicissimo e per essere all'altezza deve riavere altrettanta felicità che ho provato io. Forza Napoli e che Diego ci protegga".
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