Il signore del centrocampo è tornato: numeri da fantascienza anche contro l'Udinese. Ben 153 passaggi riusciti su 161: Jorginho è la calamita di palloni, il geometra del Napoli, quello che disegna traiettorie e parabole, che riceve e smista palloni con naturalezza e semplicità.
ultimissime calcio napoli
Il signore del centrocampo è tornato: numeri da fantascienza anche contro l’Udinese. Ben 153 pass
Il signore del centrocampo è tornato: numeri da fantascienza anche contro l’Udinese. Ben 153 passaggi riusciti su 161: Jorginho è la calamita di palloni, il geometra del Napoli, quello che disegna traiettorie e parabole, che...
Il playmaker perfetto per il gioco di Sarri, ricorda il vecchio Xavi del Barcellona, maglia numero 6 azulgrana, palloni giocati in orizzontale e in verticale, avanti e indietro. Non è un caso che con il suo ritorno al top del rendimento il Napoli ha ricominciato a girare a mille e a vincere con continuità. Il Napoli bello e concreto ha la faccia di Jorginho che gioca un numero enorme di palloni in maniera essenziale ma al momento giusto diventa decisivo come in occasione dell'assist a Mertens nell'azione del primo gol all'Udinese.
Si è ripreso alla grande, dopo aver lasciato il passo a Diawara ed essere finito in panchina in partite decisive come la doppia sfida contro il Real Madrid in Champions League e quella di coppa Italia contro la Juventus. Con lui in campo il Napoli è tornato a volare e in campionato ha piazzato colpi importantissimi in trasferta, vedi quelli all'Olimpico contro Roma e Lazio. Non spreca un pallone, cento passaggi li ha raggiunti in otto partite di campionato: brillantezza atletica e mentale nella fase più importante della stagione. Se ne è accorto anche Ventura, il ct dell'Italia, in tribuna all'Olimpico contro la Lazio: non lo ha mai convocato e nel ruolo è coperto nel presente tra De Rossi, Verratti e in futuro con Gagliardini ma il suo rendimento in questa fase non è passato inosservato.
In campionato con il Napoli in tre anni e mezzo ha messo insieme 94 presenze, se dovesse giocare anche part-time le ultime sei partite festeggerebbe quota 100 proprio all'ultima giornata contro la Sampdoria, sfida in cui spera di poter festeggiare la Champions League diretta. L'ultima sua grande sfida è migliorare la percentuale realizzativa, solo due gol, quelli in coppa Italia contro Roma e Udinese. In campionato non si è ancora sbloccato, contro l'Udinese domenica scorsa al San Paolo la rete l'ha sfiorata con un tiro a giro nella ripresa.
Quest'anno ha giocato meno rispetto al passato, l'effetto di una concorrenza di maggior spessore nel ruolo per la presenza di Diawara che nel primo anno di Napoli si è imposto già con personalità. Una maggiore alternanza che da una parte è servita per farlo arrivare più fresco in questa fase finale della stagione, dall'altra però gli ha fatto interrompere il ritmo e la continuità di rendimento.
Il possesso palla è il requisito base del gioco di Sarri, buona parte dell'allenamento di ieri è stato dedicato a quest'aspetto: l'interprete migliore è proprio Jorginho, quello che con Hamsik tocca sempre il maggior numero di palloni a partita, insieme al difensore centrale Koulibaly. L'italo-brasiliano è il punto di riferimento della manovra, quello che fa partire la ragnatela dei passaggi e dà i tempi al pressing nella fase di non possesso. Già, perchè Jorginho è prezioso sia nell'impostazione che nella copertura e si esalta nelle partite in cui il Napoli riesce a mantenersi corto e a giocare in 40 metri. Cioè, quando la squadra riesce ad esprimere al meglio l'idea di gioco di Sarri le sue qualità vengono tutte fuori e ne trae enorme beneficio la squadra.
Catalizzatore di palloni, il miglior regista della serie A, ha pochi rivali in campionato, un rendimento che è tornato su ottimi livelli dopo una fase di calo. Jorginho è tornato quello dello scorso campionato rimettendosi al centro del Napoli: ora è atteso a un grande finale di stagione per dare una mano decisiva agli azzurri nella corsa al secondo posto. Il Mattino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA