Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, è intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli1926.it, i temi principali sono stati diritti tv e lotta al razzismo:“Sappiamo di parlare di diritti relativi ai campionati che cominceranno a fine Agosto 2021, le scadenze che ci diamo non hanno un obbligo di essere rispettate. Confermo che stiamo lavorando sul progetto del canale, ma in realtà la Lega per propria scelta ha interesse di valutare se sul mercato, gli operatori che hanno raccontato il nostro calcio, sono ancora interessati ad investire sulla nostra Serie A. Nel corso di questa stagione la Lega farà un bando sui diritti e deciderà se accettare le offerte del mercato oppure quest'anno col giusto anticipo partire col canale. Per puntualizzare meglio abbiamo un contratto sottoscritto l'anno scorso per due anni e non cambierà niente. Ci stiamo muovendo con un po' di anticipo per organizzare tutto al meglio. La stagione in corso si farà un tentativo di vendita, se le cose non andranno avremo un anno per costruire il nostro canale. Abbiamo avuto un'ultima stagione entusiasmante, partite bellissime per la zona Champions. E' chiaro che noi ci auguriamo che ci sia massima competizione, soprattutto per il titolo, quello che ci interessa è confermare il bel gioco, i tanti gol, non necessariamente difese più deboli, ma attaccanti più forti.Il punto più pericoloso non è la forza della Juventus, quanto più il difetto che molti concittadini pensano di essere furbi con la pirateria. Purtroppo siamo leader in Europa con il 40% di persone che vedono contenuti in maniera privata, impoverisce il nostro pallone. Accedere al nostro campionato ha un grande costo. Il nostro calcio lo si può vedere in tante maniere, vogliamo portare lo spettacolo in tutte le case italiane a non meno di 30 euro. Per avere un grande spettacolo, bisogna avere grandi interpreti che vanno pagati. Meno soldi in Lega, meno soldi ai club, meno giocatori forti sul campo. Come debellare la pirateria? Siamo in contatto con le forze dell'ordine, spero che questi criminali vengano arrestati, ma arriveremo a punire anche le persone. In un mondo come il nostro, in cui tutto è rintracciabile, può sembrare una leggerezza, una furbata. E' un discorso antipatico, ma poi il mondo dello sport in generale viene pagato dal numero di utenti iscritti. Razzismo? Chiamerò il presidente Ferrero, perché questi atti rendono incivile il nostro Paese. Al netto di questo è un aspetto che stiamo cercando di debellare. L'Italia non è un paese razzista, ma ci sono gruppi di cretini. Allo stadio tutti si sentono più liberi di dire quello che vogliono, noi compresi. Le persone si sfogano. La lettera dei tifosi dell'Inter parte bene e finisce male, i cori razzisti sono inammissibili. Ringrazio Lukaku perché è un ragazzo giovane, puro, ha combattuto partite sul campo di varia natura. Abbiamo chiesto ad ogni squadra di individuare un giocatore più sensibile sul tema razzismo e costruiremo una campagna di sensibilizzazione, ci stiamo lavorando tanto".
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Serie A, l’amministratore delegato: "20 campioni per combattere il razzismo"
L'amministratore delegato della Serie A è intervenuto sui temi più caldi del campionato: il razzismo e la pirateria
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