Mario Sconcerti, giornalista, ha scritto l'editoriale per il Corriere della Sera: "La storia è finita, non ci sono più chiaroscuri, è ormai tutto di un solo colore. Tutti possono recriminare, ma resta un dato di fatto: il Napoli ha perso tutti e due gli scontri diretti e stavolta ha perso anche contro una Juve magra.[...] Non è stata una grande partita, né qualcosa di rappresentativo del gioco delle due migliori squadre di questo tempo. Mi sono sembrate invecchiate entrambe, un po’ sfasate e disposte ad accontentarsi. Questo forse è un punto di fondo: la Juve ha vinto anche questo campionato, ma a forza di vincere sembra aver passato anche il suo tempo migliore. Il Napoli lo sta attraversando adesso, ma è arrivata a questo senza davvero approfittare dell’assenza di Milan e Inter per dieci anni. Ora gli spazi si stanno di nuovo chiudendo. Napoli e Roma hanno pensato di essere cresciute negli anni, in realtà hanno soprattutto usato lo spazio lasciato da Milano. [...] Ma il tempo è passato senza che nessuno, né Roma né Napoli, siano riuscite a cambiare la strada. Ora sembra sul vertice della collina rinascimentale la Juventus, domani può cominciare già il barocco, specie dovesse andare avanti in Champions. A Napoli la Juve ha fatto una vecchia partita, come quando non c’era Ronaldo. L’ha fatta contro un Napoli usato, anche lui incapace della novità. La Juve arriva in fondo alla sua gioventù trionfale con tutti i titoli possibili (o quasi) più qualche centinaio di milioni di debiti non coperti per la prima volta dalla casa madre. È un calcio nuovo anche questo, forse il vero calcio nuovo degli anni Duemila".
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Sconcerti: "Napoli-Juventus non è stata una grande partita, azzurri usati e incapaci della novità"
Mario Sconcerti, giornalista, ha scirtto l'editoriale per il Corriere della Sera
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