La trasferta di Malmö è l'intermezzo di due partite decisive per il Chelsea. Prima, quella di domenica scorsa contro il Manchester City (e quell'inedito 0 a 6, una prima volta anche per Sarri: «Non mi era mai capitato»). E poi, lunedì prossimo a Stamford Bridge contro il Manchester United in Coppa d'Inghilterra. Sbagliato dire che si gioca la panchina (al club sono molto fermi su questo tema, nonostante le voci dei tabloid che parlano di un sondaggio per Zinedine Zidane). Giusto dire che in questi giorni si capirà di che pasta è fatto il Chelsea (e i giocatori di Sarri).
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Sarri confessa "momento no"
A Malmö dopo il tremendo 0-6 col City: c’è l’ombra di Zizou
Domanda di rito: ha sentito Abramovic?
«Non questa settimana. Dipende da lui. Non è che non lo sento mai, diciamo che non lo sento molto spesso. A me piace parlare con la società, non necessariamente il proprietario. Mi confronto spesso con Marina Granvoskaia e mi basta quello».
Lo zero a sei ha lasciato il segno ma questa volta non era questione di motivazione.
«Sicuramente eravamo motivati e nei primi quattro o cinque minuti lo abbiamo dimostrato. Il problema è che non siamo stati in grado di reagire, e questo è un problema da risolvere. A volte, penso alla gara con il Tottenham ad esempio, abbiamo avuto l'approccio mentale sbagliato. In questa partita no. Eravamo preparati eravamo pronti, semplicemente non siamo stati in grado di reagire. Comunque non è vero che i giocatori non recepiscono il mio calcio. Però certo questo è il momento più difficile della stagione».
CDS
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