Parole al miele quelle di Arrigo Sacchi che intervenuto al festival dello Sport, esalta il suo "pupillo" Maurizio Sarri. Un Sacchi ancora legato al mito della bellezza e dell'evanescenza come prerogativa del calcio. Peccato che i fatti, sia Napoli che a Torino, non abbiano confermato questi alti pensamenti. La storia recente del calcio dice a entrambi che sono superati. Peccato che Maurizio abbia deciso di andare al di là delle sue possibilità, optando per una Juventus che, per tanti fattori, è così lontana dai principi estetici (e di vita) sarriani. Queste le considerazioni dell'ex tecnico Sacchi: "Io assumerei Sarri sa sapessi che i calciatori sono funzionali alle sue idee. Idee che io condivido pienamente. Il suo calcio è armonioso, è bello e concreto. Con Sarri si vince attraverso bellezza e merito.
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Sacchi esalta la “bellezza fragile” di Sarri. Ma la storia dice a entrambi che sono superati
Le parole del tecnico di Fusignano
Il merito è la parola più sconosciuta al popolo italiano. Il calcio è il riflesso della società e della storia di un paese. Tutte le distonie che vi sono nel calcio sono quelle della vita di tutti i giorni, fare squadra nel nostro paese è improbabile ed è un peccato perché sarebbe la cosa più importante. Per fare squadra devi stare attento alla mente, i piedi li metti a posto la mente è più difficile"
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