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Sacchi: "Dissi a Berlusconi che con Ancelotti avremmo vinto lo scudetto"

Sacchi: "Dissi a Berlusconi che con Ancelotti avremmo vinto lo scudetto"

L'ex tecnico rossonero parla dell'approdo dell'Ancelotti calciatore

Redazione

Arrigo Sacchi, ex tecnico di Ancelotti, ha parlato dell'attuale mister del Napoli durante la cerimonia del Festival dello Sport di Trento che celebrava il Milan degli "Immortali".

Queste le sue parole: "Ebbi la fortuna di trovare una bella società. Ricordo che disturbavo molto Galliani per chiedergli costantemente informazioni sui giocatori. Se il gruppo è pensante, eleva il livello di tutti. Perché crescemmo proprio tutti. Era un collettivo capace di emozionarsi anche in allenamento, dove ogni elemento giocava per la squadra, a tutto campo, a tutto tempo. Ancelotti? Dicevano che aveva il 20% della forma fisica, a Roma ne parlavano come fosse una sola, la mattina dopo in chiusura di mercato andammo a prenderlo con la motoretta perché potesse firmare prima di mezzogiorno. Dissi a Berlusconi: ‘Con lui vinceremo il campionato’.

Van Basten? Ha permesso di dare forma alle mie idee. Da allenatore si rese conto di quanti problemi mi creò, ma io risposi che ne aveva risolti molti altri. Non lo avrei cambiato con nessuno, dava ogni energia in campo come iniziarono poi a fare tutti. Non si può diventare la più grande squadra di tutti i tempi se non hai a disposizione un gruppo speciale. Quando nella vita non rimpiangi nulla è perché hai davvero avuto successo. Champions? Io non avevo esperienza e purtroppo nemmeno il Milan ne aveva. Riuscimmo comunque ad essere competitivi, dopo aver mostrato in Italia di essere superiori alle altre. In Europa tanti allenatori venivano a vederci. A Madrid segnammo un gol frutto di 24 passaggi sincronizzati, con tutti i giocatori fuori dal proprio ruolo, poi annullato ingiustamente per offside. Qualche giorno fa Guardiola mi ha girato il video, dicendomi ‘Il Real è sempre il Real: uno scandalo’.

Mentalità vincente? Un allenatore qualche tempo fa mi chiese come fare per trasferirla ai propri giocatori. Gli risposi: ‘Falli lavorare tanto, perché più lavorano durante la settimana e più domenica non vorranno perderla’. In quel Milan l’ambiente era così tanto positivo da andare sempre oltre. Al primo colpo, ogni volta, si portava a causa un trofeo pesante. Giampaolo? A Maldini e Boban auguro tutto il meglio possibile. Cambiare così in fretta equivale ad ammettere l’errore. Ho iniziato a seguire Marco dai tempi dell’Ascoli, lo contattati per la Nazionale U21 e mi è dispiaciuto il suo esonero perché credo sia un bravo tecnico. Non sono dentro lo spogliatoio e perciò non posso parlare con certezza. Boban è stato una delle mezze punte più forti al mondo. Paolo l’ho avuto anche in Nazionale. Ho piacere che facciano bene in questo Milan".

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