Il designatore degli arbitri UEFARoberto Rosetti ha aperto l'incontro odierno sul VAR illustrando il progetto della tecnologia applicata al calcio. Ecco quanto riportato da tuttomercatoweb: “Grazie per essere venuti, crediamo che questo aspetto, ovvero quello della comunicazione sia estremamente importante per il progetto VAR. Deve essere chiaro e trasparente. E’ necessaria molta pratica per imparare a utilizzare al meglio questa tecnologia.
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UEFA, Rosetti: "Il VAR non elimina i problemi del calcio, sì alla tecnologia in finale di Europa League"
UEFA, Rosetti: "Il VAR non elimina i problemi del calcio, ma gli arbitri sono soddisfatti. Fuorigioco? Vi spiego"
Gli arbitri sono soddisfatti dell’uso del VAR. La nostra idea, infatti, alla base di questo progetto è fornire un aiuto agli arbitri per ridurre gli errori. Il prossimo martedì cominceremo in Champions League, poi lo useremo in finale di Europa League e Supercoppa così come nelle finali Nations League e negli Europei del 2020. Sono traguardi importanti. Questo progetto, ad oggi, non è perfetto. Il VAR non può eliminare i problemi nel calcio perché comunque davanti uno schermo c’è sempre una persona. Ci sono delle decisioni delle volte controverse, ma è comunque un progetto giovane e dobbiamo migliorarlo. In tutto il mondo si utilizza solo un modello: quello dell’IFAB. L’obiettivo principale è eliminare gli errori chiari ed evidenti. Il VAR non deve sostituirsi all’arbitro. Pochi giorni fa abbiamo terminato il nostro seminario invernale a Lisbona e lavoriamo molto per raggiungere un’uniformità. Gli arbitri devono utilizzare questa tecnologia tutti nella stessa maniera. L’arbitro resta comunque responsabile delle decisioni in campo e noi vogliamo che sia centrale in tal senso. E’ un punto di riferimento. Quando il VAR ha delle immagini chiare l’addetto può intervenire.
I giocatori non possono richiedere l’utilizzo della tecnologia. Quando lo fanno vanno poi sanzionati. Lo stesso vale per quei calciatori che interferiscono con il processo di visione dell’arbitro. Dov’è possibile creeremo squadre arbitrali provenienti dallo stesso paese”.
Sul fuorigioco:“Si cerca di trovare il giusto fotogramma in cui si tocca il pallone durante il lancio. Se si usa la super slow motion ci sono due fotogrammi in cui la palla è a contatto con il piede e noi usiamo il primo di questi per determinare l’inizio del passaggio. Poi ovviamente l’addetto VAR deve selezionare la telecamera migliore per l’angolazione. Poi si guarda la proiezione delle linee. L’operatore ovviamente aiuterà tutto il processo, ma coloro che definiscono il primo e ultimo tocco sono sempre gli addetti VAR”.
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