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Il rischio di un epilogo beffardo è concreto. ‘Il terzo posto non sarebbe all’altezza dei nost

Il rischio di un epilogo beffardo è concreto. ‘Il terzo posto non sarebbe all’altezza dei nost

Il rischio di un epilogo beffardo è concreto. ‘Il terzo posto non sarebbe all’altezza dei nostri sogni e resterebbe un traguardo intermedio, per noi, visto che poi saremmo costretti a giocare i preliminari di Champions’,...

Redazione

Il rischio di un epilogo beffardo è concreto. 'Il terzo posto non sarebbe all'altezza dei nostri sogni e resterebbe un traguardo intermedio, per noi, visto che poi saremmo costretti a giocare i preliminari di Champions', ha detto alla vigilia Maurizio Sarri, presentando con la solita schiettezza l'anticipo del San Paolo (20.45) contro la Fiorentina. Il Napoli, a 180' dalla fine del campionato, ha ormai certezza di non essere più padrone del suo destino: nonostante i numeri straordinari messi insieme soprattutto nel girone di ritorno, in cui nessuno è riuscito a mantenere il suo passo.

'Siamo soddisfatti, sappiamo di aver fatto bene il nostro lavoro. Per non avere alcun rimpianto, però, ora dobbiamo per forza completare l'opera nelle ultime due sfide della stagione', si è raccomandato senza mezzi termini Sarri, indicando a Hamsik e compagni l'unica strada per rimanere concentrati e decisi fino al traguardo. 'Ci deve interessare relativamente il duello a distanza con la Roma, per la seconda piazza. Prima proviamo a battere più record possibili: a cominciare da quello dei punti conquistati nella storia del club, che abbiamo la chance di tagliare subito con un altro successo. Poi vedremo dove saremo arrivati e tireremo le somme, sapendo che l'eventuale inerzia positiva di questo sprint sarebbe preziosa pure in prospettiva: diverrebbe il trampolino di lancio per il futuro'.

Il Napoli può togliersi lo sfizio platonico di vincere il girone di ritorno, bissando il titolo di campione d'inverno conquistato nel torneo scorso. Due mezzi scudetti di cui non rimarrebbero tracce nell'albo d'oro, ma che darebbero agli azzurri la convinzione di essere sempre più vicini alla Juve. Ecco perchè Sarri ci tiene a chiudere in bellezza il campionato, anche se gli azzurri andranno in campo al San Paolo conoscendo già il risultato della Roma, impegnata nel pomeriggio a Verona contro il Chievo. 'E' meglio non pensarci: altrimenti la nostra partita diventerà ancora più complicata, dal punto di vista psicologico. Ci creerà già abbastanza problemi la Fiorentina: col suo modulo per noi abitualmente ostico e la sua capacità di limitare il nostro solito possesso di palla'. Al Franchi finì con un pirotecnico 3-3, all'andata: col pari di Gabbiadini nel recupero.

Sarri non l'ha dimenticato e diffida dei viola, che oltretutto sono ancora in corsa per un posto in Europa League. Niente distrazioni, insomma: neppure per la bella notizia del rinnovo di Mertens. 'Mi fa piacere, per lui e per noi: ma adesso non è la priorità'. Il Napoli vuole arrivare a tutti i costi a 86 punti, stracciando il precedente record (82, stabilito un anno fa) nella storia della società. 'I complimenti per il bel gioco ci fanno piacere, certo: ma dobbiamo unire le proprietà di palleggio al risultato, come del resto ci sta riuscendo con discreta frequenza, ultimamente. Dobbiamo continuare a credere nella nostra filosofia e lasciare stare i luoghi comuni. Si può vincere giocando bene e le nostre caratteristiche ce lo impongono: diversamente non daremmo il cento per cento'. La strada è quella e non si cambia, anche se lo scudetto resta un'utopia. 'Quello è un sogno: di solito lo vince il più ricco. Però le eccezioni ci sono'. Non c'è in palio solo il secondo posto: l'autostima vale ancora di più. Repubblica.