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Si riparte, dunque dal Real, però si va oltre, si guarda in lontananza, sfruttando l’onda lunga, com

Si riparte, dunque dal Real, però si va oltre, si guarda in lontananza, sfruttando l’onda lunga, com

Si riparte, dunque dal Real, però si va oltre, si guarda in lontananza, sfruttando l’onda lunga, complice la diplomazia di Andrea Chiavelli – il consigliere delegato – e di Cristiano Giuntoli – il direttore sportivo,...

Redazione

Si riparte, dunque dal Real, però si va oltre, si guarda in lontananza, sfruttando l’onda lunga, complice la diplomazia di Andrea Chiavelli – il consigliere delegato – e di Cristiano Giuntoli – il direttore sportivo, d’un rapporto rinfrescato nel chiuso d’una sala da De Laurentiis con Sarri: «Io non ho parlato male di te». E’ un dettaglio ciò che succede in quell’incontro, che sia finito a tavola o si siano fermati all’apericena, perché la centralità della stretta di mano di via XXIV Maggio è nel clima conciliante d’un faccia a faccia che entrambi aspettavano e i cui sviluppi vengono colti dopo quell’ora e mezza al San Paolo in cui il Napoli rapisce (ancora) De Laurentiis: «Sarri ha dato una lezione di calcio».

S’erano già ironicamente ritrovati, perché ad un toscanaccio viene naturale scovare nel proprio io più pubblico la battutina accattivante: «Io e Aurelio abbiamo parlato una trentina di minuti, due di calcio e gli altri di cinema: gli ho proposto due sceneggiature e spero che mi faccia fare questi film». S’erano visti, e poteva bastare, ed è bastato, per scoprire che martedì sera sono cambiati i toni e si sono avvertite suggestive analisi proiettate in un orizzonte che gli appartiene: l’ha fatto De Laurentiis («ora ci aspettano due gare in quattro giorni con la Juventus»), l’ha sottolineato Sarri («abbiamo messo in difficoltà il Real e per cinquanta minuti siamo stati addirittura superiori: tutto ciò rappresenta una speranza per continuare a credere nel nostro lavoro»). Cds.