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Reina: “Dopo la Juve vedo il Napoli. La città l’ho nel cuore, ma ho un rammarico”

Reina: “Dopo la Juve vedo il Napoli. La città l’ho nel cuore, ma ho un rammarico”

Il nuovo viaggio di Pepe Reina è appena cominciato. Quattro anni con addosso una maglia che ti si appiccica alla pelle non si possono dimenticare. Pepe lo sa, ma è sereno al punto da non nascondere, per nulla, le sue sensazioni....

Redazione

Il nuovo viaggio di Pepe Reina è appena cominciato. Quattro anni con addosso una maglia che ti si appiccica alla pelle non si possono dimenticare. Pepe lo sa, ma è sereno al punto da non nascondere, per nulla, le sue sensazioni. Così, durante gli allenamenti, le partite, è sempre lo stesso. «Un uomo importante per lo spogliatoio», ha detto e ripetuto Rino Gattuso. Ma il viaggio Napoli-Milano passa anche da una maglia, quella da titolare, che potrebbe, almeno in campionato, non appartenergli più. Come vive Pepe Reina questo momento, così particolare, della sua carriera? Con il sorriso che da sempre lo contraddistingue.

Pepe, come ha trovato il Milan?

«Proprio come me lo aspettavo. Una società, una organizzazione mostruosa, con la voglia di crescere e di continuare con un progetto che punta in alto. C’è un gruppo con ragazzi straordinari, che subito mi ha aiutato per ambientarmi il più velocemente possibile».

Qual è il suo ruolo?

«Quello che voglio fare qui è di dare una mano, in tutti i sensi, per l’esperienza che mi porto dietro e a livello umano. Un po’ di carriera alle spalle ce l’ho, ecco spero che possa essere d’aiuto alla squadra. Cercherò di essere positivo, sempre, per far crescere il gruppo».

Come è stato l’incontro con Gattuso?

«E’ un uomo di calcio. Il fervore tipico dei giocatori, l’ha trasferito al ruolo di allenatore. Ha un carattere forte, un tecnico che ti spreme al massimo ma ti è molto vicino. Ho grande rispetto per lui e lo devo ringraziare già da ora per tutto quello che fatto con noi, con me. Speriamo assieme di poter regalare ai tifosi belle emozioni».

All’improvviso è arrivato anche l’ex compagno Higuain.

«Un giocatore fortissimo, darà un enorme aiuto. Un bomber assoluto, speriamo faccia tanti gol, qui è il benvenuto».

E’ intervenuto in qualche modo nella trattativa?

«No. Ovviamente quando si è conclusa tutta l’operazione Gonzalo mi ha chiamato per chiedermi qualche informazione e sono qui anche per dargli una mano».

Che cosa ha detto al Pipita?

«Sono arrivato da poco, non tanto. Sicuramente che mi sono trovato in uno spogliatoio con ragazzi bravissimi, un gruppo fantastico e anche per lui sarà facilissimo ambientarsi».

Ma per quello che riguarda la formazione titolare per lei c’è la battaglia con Donnarumma.

«Per Gigio ho una grande stima e ammirazione, come anche per Antonio, mi hanno accolto benissimo, con me si stanno comportando in un modo eccezionale, sia da un punto di vista umano che per quello che concerne il calcio. Posso imparare da loro e anche sfruttare questa concorrenza che c’è tra noi tre, per diventare ancora migliore».

Quale sarà il posto di Reina?

«In questo momento non posso permettermi di fare nessuna ipotesi. Io lavoro per giocare, come lo fa Gigi, Antonio tutti i componenti di questa rosa. A quel punto sarà il mister che prenderà le decisioni. Quello che noi possiamo fare è di dare il nostro contributo, buttare sul campo il cento per cento e se poi non si dovesse essere scelti per una maglia da titolare, fare almeno che l’altro sia al massimo, in tutti i sensi, per aiutare la squadra, che è quello che conta».

Qualsiasi cosa succeda vuole restare al Milan?

«Non ho altre volontà».

Mentre a Napoli prima lei e poi Sarri avete chiuso un capitolo importante.

«A me scadeva il contratto, a Sarri non l’hanno voluto più. Così siamo partiti entrambi».

Una separazione sofferta dal suo vecchio allenatore.

«Al mister posso solo augurare un mondo di bene. Perché tra noi c’è un legame che va oltre il calcio. E’ una persona importantissima nella mia vita, non posso che pensare il meglio per lui».

Cosa le è rimasto di Napoli?

«Quattro anni che non potrò dimenticare mai. Ringrazierò sempre per avere avuto questa possibilità. Napoli è una città che ovunque andrò nella mia vita, me la porterò sempre nel cuore. Un qualcosa che nessuno mi toglierà, resterà sempre così»

C’è un pensiero che torna di quel periodo?

«Sì, il rammarico di non aver potuto realizzare quel sogno che avevamo tutti nel cuore, lo scudetto dopo trent’anni. Adesso, che sono qui, non posso fare altro che augurare il massimo a tutta Napoli. Voglio ringraziare la gente, i tifosi per come si sono comportati con me e la mia famiglia durante questo tempo»

Ha una idea di come sarà il ritorno da ex?

«Lo potrò dire solo il giorno dopo. Quello che so già è che ci saranno emozioni forti, perché assieme abbiamo vissuto momenti bellissimi»

E non c’è nemmeno molto da aspettare.

«E’ la prima trasferta del campionato, sempre resterà nei confronti di città e tifosi un ringraziamento assoluto»

Il calendario si può dire che non abbia avuto pietà dei sentimenti.

«Prima o poi si doveva andare. Al San Paolo poche squadre vincono, ci aspettiamo una partita difficile in uno stadio che non so come sarà, per via dei lavori, ma adesso cerchiamo di prepararci al meglio per l’inizio della stagione, si comincia con il Genoa in casa, pensiamo a quella per ora».

A proposito, chi vincerà lo scudetto?

«Credo che per il titolo ci sia una favorita nettissima, che è la Juventus, davanti a tutti e tutto, ancora una volta. Dietro prevedo una bella lotta per i posti che portano alla Champions: il Napoli è un passo avanti rispetto alla concorrenza, poi però ci sono Roma, Inter, Lazio, noi, la Fiorentina. Sarà una bella serie A, il Milan spero faccia un grande lavoro per finire tra le prime quattro».

Il Milan può ambire alla pole position?

«Non mi sembra realistico in questo momento per noi parlare di scudetto. Certo la speranza c’è, ma dobbiamo pensare a migliorarerispetto alla scorsa stagione, continuare in una crescita collettiva e anche a livello societario, così facendo si può tornare in Champions che poi è l’obiettivo, attuale, primario». CdS.