Le ragioni non stanno mai da una parte sola, in amore come in guerra. Nel calcio come negli affari. Higuain punta il dito contro De Laurentiis: è colpa tua. Domanda: cosa gli imputa? Il fatto di essere “dovuto”andare alla Juventus oppure quello di essere passato da traditore a Napoli? La seconda opzione è verosimile, attiene alla gestione del trasferimento del giocatore non certo inappuntabile da parte del club. Ma nella guerra tra le parti che continua, inopportunamente, a suon di gesti, tweet e anche di carte bollate, si cela un rancore precedente al «tradimento». Una mail certificherebbe che De Laurentiis a inizio luglio era stato «avvisato» che la Juve avrebbe pagato la clausola. Ancor prima (febbraio) c’era stata la richiesta dell’entourage del Pipita di un progetto vincente per il Napoli.
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Le ragioni non stanno mai da una parte sola, in amore come in guerra. Nel calcio come negli affari.
Le ragioni non stanno mai da una parte sola, in amore come in guerra. Nel calcio come negli affari. Higuain punta il dito contro De Laurentiis: è colpa tua. Domanda: cosa gli imputa? Il fatto di essere “dovuto”andare alla Juventus...
Picche, la risposta. La fame di vittorie (titoli e trofei) avrebbe dunque spinto Higuain a vestirsi di bianconero. Club e giocatore divisi, ma ciascuno con le proprie ragioni. Chi tradisce? Evidentemente nessuno. Sarebbe stata opportuna chiarezza da parte di entrambi: a Higuain bastava metterci la faccia e spiegare ai tifosi, a De Laurentiis evitare di esacerbare gli animi definendolo appunto «traditore». Resta in piedi la controversia fiscale-tributaria (tutta ancora da chiarire) su una somma (seicentomila euro) che il giocatore ritiene di non aver percepito e che il club assicura invece, attraverso il proprio avvocato Mattia Grassani, di aver pagato allo Stato come contributo di solidarietà.
La ragione sarà stabilita dal collegio arbitrale. La storia promette altre puntate. Un’altra domanda: perché Higuain decide di reagire in campo? Vendetta e basta? No, il Pipita forse è più sentimentale di quanto i tifosi credano: punta il dito con rabbia, fa gol con rabbia. I fischi degli ex innamorati lo hanno ferito dritto al cuore. Nessun rimpianto, ma tanto dolore. E ci sta.
corrieredelmezzogiorno.corriere.it
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