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Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato ascoltato, quest’oggi, dalla comm

Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato ascoltato, quest’oggi, dalla comm

Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato ascoltato, quest’oggi, dalla commissione parlamentare Antimafia, sui rapporti tra il calcio e la malavita organizzata. “Noi facciamo tutto quello che è possibile,...

Redazione

Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato ascoltato, quest'oggi, dalla commissione parlamentare Antimafia, sui rapporti tra il calcio e la malavita organizzata.

"Noi facciamo tutto quello che è possibile, ma le leggi non ci aiutano a tenere la camorra lontana dagli stadi, attacca il presidente. Dall'81 esiste una legge, la 91, che non è mai stata aggiornata, io la abolirei. Noi siamo ostaggio negli stadi, non possiamo fare nulla, non si possono avere rapporti coi tifosi, per esempio. Sono contento di questa audizione che credo debba dare corso ad un seguito di rapporti con le rappresentanze del mondo calcistico per poterlo rifondare: con l'arrivo di Lotti pensavo ci fosse una rifondazione del calcio: bisognerebbe fare tabula rasa, questo è invece il Paese dei compromessi, dei non si può fare".

Il Patron azzurro ha poi parlato dei fatti di Roma, quando perse la vita Ciro Esposito. Così riporta Il Mattino:

"Io non ho mai conosciuto Genny 'a carogna. Allo stadio trapelava la notizia della morte di Esposito e la curva del Napoli era in subbuglio - ha ricordato De Laurentiis -. C'era grande agitazione, i tifosi volevano fare invasione di campo. Ero in tribuna e a un certo punto sono andato dall'allora prefetto Pecoraro per invitarlo a fare una comunicazione e dire che il ragazzo non era morto. A quel punto la questura di Roma accompagnò il nostro capitano Marek Hamsik sotto la curva per cercare di spiegare lo stato delle cose a questi signori".

La risposta, concorde, della Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi:

"E' stata saggia la scelta di interloquire con la tifoseria, non si poteva fare altrimenti, ma il problema che deve porsi è: se "Genny la carogna" è in grado di avere questa autorevolezza, la società, attraverso le sue figure, deve avere una garanzia di non aver a che fare" con questi personaggi".

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