Termina 0-1 il match di Nations League tra Polonia e Italia: una partita fondamentale, una sorta di spareggio tra le due Nazionali che si contendevano una fetta di torta enorme che valeva la non retrocessione nella Lega B.
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Polonia-Italia, Insigne batte Milik e Zielinski: mors tua vita mea (morte tua, vita mia)
Polonia-Italia, Insigne batte i polacchi Milik e Zielinski: mors tua vita mea (morte tua, vita mia)
ITALIA - La squadra di Mancini sembra ancora un po' divisa, non agglomerata ma sicuramente meglio delle scorse partite. I tre davanti ossia Chiesa, Bernardeschi ed Insigne in veste di falso nueve creano e non poco: poche volte si è vista un'Italia negli ultimi tempi così agguerrita, così alla ricerca del gol ed in grado, soprattutto, di mostrarsi pericolosa e di poter colpire. Un piccolo passo in vista degli scontri più duri che ci si aspetta da una Nazionale ma un grande traguardo per gli azzurri.
POLONIA - I polacchi non sembrano così in partita come gli azzurri, piuttosto attendono. Eppure nessuno si sarebbe aspettato che il match fosse condotto dagli azzurri, eppure Lewandowski e company attendono e colpiscono quando ci sono sbavature avversarie. Quasi punite le ripartenze dovute a disattenzioni degli italiani. Ma per fortuna l'affondo decisivo e finale non c'è, poca freddezza sotto porta.
ZIELINSKI - Non è molto riconoscibile, la maglia bianca non gli sta bene come quella azzurra dek Napoli: non è lo stesso. A tratti durante la partita compare, è un desaparecido. Pochi, pochissimo gli sprazzi di brio ma non è assolutamente al top della sua forma, non esprime il calcio che conosce non è cattivo con i suoi soliti siluri. Piotr dove sei finito?
MILIK - In questo match non si fa soffiare il posto da Piatek, il rossoblù si stava prendendo troppo spazio in Nazionale ed in Serie A, al punto tale che De Laurentiis si è messo in contatto con Preziosi azzardando un'offerta da 30 milioni + bonus per il mercato estivo. Arek si è stufato, si è messo la maglia da titolare ed è sceso in campo, ma non è bastato. Il numero 99 napoletano sciupa un'occasione assolutamente incredibile. Con il primo controllo perfetto di coscia riesce a mettere KO un difensore azzurro Donnarumma è di fronte a lui, inerme, quasi rassegnato a subire la rete: ma il polacco la spara alta: potenza inaudita ma poca precisione, era 1-0 netto.
INSIGNE - Crea tanto, si muove avanti e indietro. Ruba il ruolo di Mertens e se lo cuce addosso: sente un po' il peso della Nazionale sulle sue spalle, tante voci intorno a lui e su quanto debba dimostrare. Quanto sia il gioiello di Napoli ma non riesca ad avere così tanta incidenza nella Nazionale, vengono messe in dubbio le sue qualità, la sua tecnica, il suo carattere, il non essere un leader ma solo uno scugnizzo. Il numero 24 azzurro ne ha passate tante con Ventura ma adesso veste la maglia numero 10 e non ha paura di indossarla, può farlo e lo dimostra fino all'ultimo minuto: tante occasioni, come al solito la sfortuna un po' lo segue ed accarezza una splendida rete in scivolata, ma è la solita traversa che gli nega il gol. Tutto perfetto, unico neo la mancanza del gol. Ma sarà proprio da un suo cross, un po' sbilenco, toccato poi in una scivolata di testa ancora più particolare di Lasagna e messa in rete da Biraghi a far gioire un Paese intero.
MORS TUA VITA MEA - La locuzione latina, di origine medievale, letteralmente significa "morte tua, vita mia" o anche "la tua vita è la mia morte", ecco come recita la nota enciclopedia Treccani: "Sentenza applicata a vari casi particolari per significare che il danno di una persona è spesso un vantaggio per un’altra, o enunciata in senso più ampio, con allusione alle dure leggi della vita e alla lotta per l’esistenza". Ed in questa lotta per la sopravvivenza ne esce vincitore lo scugnizzo, mentre i polacchi si vedono la retrocessione in faccia. Come le maschere teatrali uno ride, l'altro piange. Questa volta, tocca agli italiani ridere e d'altronde non si può piangere per sempre.
Cara Italia, risorgi.
di Claudia Vivenzio
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